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Anche in Italia il treno Notte vive una nuova alba

Di Miro Scariot

Ferrovie dello Stato torna a puntare su un servizio che può essere competitivo tanto quanto sostenibile, un rinnovamento che si inquadra nel piano industriale di Ferrovie e negli obiettivi Pnrr

A distanza di 150 anni dal primo viaggio notturno, che ha avuto luogo il 12 maggio 1873 grazie a un collegamento tra Monaco di Baviera e Vienna, i treni notte non conoscono il loro tramonto. La firma da parte di Ferrovie dello Stato, di un contratto del valore di 140 milioni per la costruzione di 70 carrozze dedicate agli Intercity Notte, è un segnale importante che si inquadra nel piano industriale di Ferrovie così come negli obiettivi Pnrr. Un’operazione che, proprio in ossequio ai vincoli temporali del Piano, dovrà essere completata in un tempo relativamente breve, entro il giugno 2026. Gli Intercity Notte possono essere una risorsa in più per le medie e lunghe percorrenze grazie alla capacità di permettere, a chi si muove per turismo o per lavoro, di non sprecare le ore diurne per muoversi. Un servizio certamente sostenibile da un punto di vista ambientale che garantisce flessibilità anche grazie ai diversi livelli di servizio. Il rilancio di questo modo di viaggiare conferma il dinamismo del Gruppo e l’intenzione di produrre utili senza dimenticare un approccio ispirato alle logiche del servizio pubblico. Già oggi le prospettive sono incoraggianti, i treni notturni – come dichiarato dallo stesso Gruppo – sono letteralmente sold out, confermando le ottime prospettive che possono avere se ottimamente sostenuti.

Questo investimento porta con sé una sfida comunicativa non indifferente per FS. Sarà di vitale importanza riuscire a comunicare il valore di un prodotto che, a causa di qualche stereotipo di troppo, necessita di una ventata di aria fresca nell’immaginario collettivo. Il treno notte non è più il mezzo con cui si spostava chi cercava fortuna in altre aree del Paese o si ricongiungeva ai propri cari dopo mesi di assenza. Qualcosa che ormai appartiene alla storia d’Italia e alle pellicole in bianco e nero. Il treno notte è un mezzo competitivo e per certi versi romantico, che può, mediante questi investimenti, essere riscoperto così come sta avvenendo in altre parti d’Europa, garantendo altresì collegamenti fuori confine con diverse città europee. Il potenziamento dell’offerta commerciale e il miglioramento del materiale rotabile saranno una spinta in più per rendere questo servizio appetibile e riconosciuto come una proposta capace di rispondere ai bisogni degli utenti . Si tratterà di una grande opportunità commerciale che dovrà certamente essere ben supportata da campagne  volte a migliorare l’awareness del servizio.

È indubbio che il trasporto su rotaia rappresenti un asset strategico per la mobilità del Paese, la mole di investimenti messi in campo da FS ne è la prova massima. Parimenti, il Gruppo Ferrovie dello Stato sta dimostrando una grande capacità di cogliere le opportunità leggendo il mercato nazionale e inserendosi in quello europeo con un ruolo di assoluto rilievo. I dati finanziari sono positivi, con ricavi in crescita e numerose acquisizioni fuori confine che permettono di penetrare efficacemente il mercato estero.

Il rinnovamento degli ICN rientra in una strategia complessiva che prevede un ruolo pivotale della mobilità su rotaia. I notevoli investimenti infrastrutturali prodotti dal Pnrr rappresentano un’opportunità per tutta Italia, con benefici sia per l’aumento del volume di traffico sostenibile dalla rete, che per i tempi di percorrenza. Le nuove carrozze potranno correre su una rete rinnovata, capace di collegare più velocemente le due estremità dell’Italia, con ovvi benefici per il traffico non AV. Si tratta quindi di un intervento che si concilia con una visione più ampia, che – a fronte delle già menzionate sfide comunicative e di collocamento del prodotto – ha tutti gli ingredienti per rappresentare una nuova alba per il trasporto notturno su rotaia e per la mobilità del Paese.

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