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Open Fiber nella Fondazione Restart. Ecco tutti i progetti in campo

Open Fiber raggiunge con la sua rete FTTH più di 13,8 milioni di unità immobiliari in tutta Italia anche nei piccoli comuni che spesso sono i più colpiti dal divario digitale. La partecipazione al programma Restart permetterà alla società di far parte del più importante programma di R&D mai sviluppato in Italia nel settore delle telecomunicazioni e di favorire la collaborazione con le principali università e centri di ricerca nazionali

Open Fiber, primo operatore infrastrutturale italiano su reti di comunicazione elettronica in fibra ottica di ultima generazione a banda ultra larga, entra a fare parte della “Fondazione di partecipazione RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART – Fondazione Restart”, soggetto attuatore (Hub) del Programma di ricerca e innovazione finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del Pnrr.

Open Fiber contribuirà al programma Restart in qualità di partner industriale. La partecipazione al programma permetterà alla società di far parte del più importante programma di R&D mai sviluppato in Italia nel settore delle telecomunicazioni e di favorire la collaborazione con le principali Università e centri di ricerca nazionali nonché con le principali aziende Tlc italiane, affrontando insieme le tematiche di innovazione che caratterizzeranno il prossimo decennio.

Il programma Restart è sinergico e complementare alla missione di Open Fiber, operatore infrastrutturale puro (wholesale only) che realizza la rete e la mette a disposizione di tutti gli operatori a parità di condizioni di accesso.

OPEN FIBER TRA SOSTENIBILITÀ E NUOVI COMUNI RAGGIUNTI

Open Fiber raggiunge con la sua rete FTTH più di 13,8 milioni di unità immobiliari in tutta Italia anche nei piccoli comuni che spesso sono i più colpiti dal divario digitale.

La società può fornire un contributo concreto nel raggiungimento di alcuni Sdgs (Sustainable Development Goals), i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030 delle Nazioni Unite, grazie ai propri fattori distintivi: innovazione e tecnologia per l’ambiente, abilitazione di servizi innovativi, investimento nella crescita delle persone come motore della strategia di sostenibilità e gestione responsabile del business.

L’azienda adotta modalità di posa della fibra ottica a basso impatto sul territorio, privilegiando laddove possibile il riutilizzo di infrastrutture esistenti e realizzando scavi con le tecniche meno invasive attualmente disponibili (minitrincea, microtrincea, no-dig), riducendo sia la quantità di materiali utilizzati sia i rifiuti prodotti.

La società ha raggiunto molti borghi in Italia da nord a sud, per un totale di oltre 4000 piccoli comuni che possono ora accedere ai servizi di connettività in fibra FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa).

Da considerare anche l’avvio nei mesi scorsi del “Piano Italia a 1 Giga” finanziato con i fondi del Pnrr che permette a Open Fiber di intervenire sul cablaggio in modalità Ftth in altre aree sprovviste di connettività ultraveloce.

IL PROGRAMMA RESTART E I PROGETTI CON OPEN FIBER

La partecipazione di Open Fiber al programma Restart risponde proprio alla necessità di lavorare sulla cultura della digitalizzazione.

Restart affronta il tema Telco a 360°, non solo sviluppo di nuove tecnologie, servizi, architetture di rete, ma anche obiettivi quali: education and training, aumento del numero di studenti, PhD program, creazione di nuove start up, technology transfer, nascita di laboratori, Poc, dimostratori, riduzione dei divari di genere e nord-sud nel settore Tlc.

Open Fiber è coinvolta in alcuni progetti di Restart.

Rigoletto – progetto strutturale coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna, focalizzato su comunicazioni ottiche e Quantum Key Distribution. Open Fiber partecipa principalmente nella fase di definizione architetture, QKD, fiber sensing, sperimentazione in campo.

Pesco (PErvasive usercentric integrated Sensing and Communications) – progetto strutturale coordinato dal Cnr, focalizzato su Usercentric Pervasive Internet, architetture di Edge Computing. Open Fiber partecipa principalmente nella definizione di architettura e use case, sperimentazione e validazione architetturale, introducendo il concetto innovativo di Data Edger applicato alla propria rete di accesso.

Net4Future – progetto strutturale coordinato dalla Università di Palermo, focalizzato a favorire un nuovo quadro regolatorio atto a incentivare l’innovazione.

Sensing net – progetto focused coordinato da Open Fiber finalizzato all’utilizzo della fibra come sensore distribuito per monitoraggio dello stato di salute degli edifici, delle strade e per monitoraggio sismico.

I casi d’uso rilevanti in questo campo includono:
– monitoraggio dello stato di salute della rete contro danni imprevedibili;
– nuovi servizi per la previsione e il rilevamento precoci di eventi erratici o catastrofici utilizzando reti in fibra ottica installate come sensori distribuiti;
– rilevamento di onde sismiche in presenza di eventi tellurici;
– monitoraggio e sorveglianza di grandi opere civili quali terrapieni e trincee per sistemi autostradali, ferroviarie e condutture;
– monitoraggio e sorveglianza di grandi infrastrutture quali ponti, viadotti e gallerie e in generale di grandi impianti industriali;
– geo-monitoraggio di smottamenti, rocce, argini e in generale dello stato geologico del territorio.

Graphics – progetto focused coordinato dall’Università Federico II di Napoli, finalizzato allo sviluppo di un armadio stradale completamente ottico, programmabile da remoto, che consentirebbe di introdurre l’innovazione tecnologica nella rete di accesso Ftth.

TeleSmeg – progetto focused coordinato da WIndTre, finalizzato allo sviluppo di architetture di telecomunicazioni innovative basate su fibra e tecnologie 5G a supporto della transizione energetica, in particolare con l’intento di creare una control room intelligente ed ottimizzare la distribuzione e lo stoccaggio dell’energia elettrica. L’obiettivo di Open Fiber nella partecipazione al progetto è valutare l’opportunità di sfruttare la rete in fibra ottica per migliorare il monitoraggio e controllo dei consumi di energia elettrica da parte delle società di distribuzione, e più in dettaglio di sviluppare una cabina di regia intelligente che ottimizzi la distribuzione e lo stoccaggio dell’energia elettrica tramite lo svolgimento di scouting tecnologici, valutazione degli scenari, sperimentazioni, validazione delle soluzioni disponibili.

GLI ALTRI PROGETTI DI OPEN FIBER: MEGLIO E FIBER SENSING

Open Fiber, in collaborazione con Bain, l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), l’Inrim (Istituto nazionale di ricerca metrologica) e Metallurgica Bresciana S.p.A., ha concluso alla fine del 2021 il Progetto “Meglio” – Measuring Earthquakes signals Gathered with Laser Interferometry on Optic Fibers – un progetto sperimentale per creare un sistema di Fiber Sensing per la rilevazione dei terremoti sul territorio nazionale, grazie alla fibra ottica che Open Fiber sta realizzando in tutta Italia. Un progetto che darà la possibilità a Ingv di ottimizzare le sue rilevazioni raggiungendo aree in cui i normali sensori ancora non arrivano.

Nel caso di eventi sismici, la fibra ottica subisce un allungamento quasi impercettibile (dell’ordine del millesimo di millimetro), dovuto al movimento del terreno in cui è posato il cavo. Questa azione meccanica provoca un cambiamento di fase nel segnale luminoso misurabile con estrema precisione. Il dato di variazione può essere “trasportato” anche a migliaia di chilometri di distanza e, una volta elaborato, indicare esattamente il luogo di genesi, intensità e altri parametri.

Il piano ha previsto la progettazione, realizzazione e installazione di sensori laser ultrastabili, impiegati a coppie per singola tratta di fibra. Il tutto assicurando una copertura di centinaia di chilometri. L’applicazione permette quindi di tenere sotto controllo le attività sismiche del territorio limitrofo alla porzione di fibra ottica individuata e di analizzare le informazioni attraverso un sistema matematico-statistico di intelligenza artificiale (machine learning) che garantisce un’immediata trasmissione e un accurato monitoraggio. Una volta identificato l’evento, la verifica di quest’ultimo è stato effettuato da Ingv.

Per la sperimentazione sono stati scelti i due siti di Open Fiber di Ascoli Piceno e Teramo – territori su cui ricade un’alta probabilità di eventi sismici secondo quanto indicato dall’Ingv – in cui sono stati installati due laser ultrastabili (uno per ciascun sito) progettati dall’Inrim. Il sistema è stato in grado di rilevare i disturbi esterni provocati dalle onde sismiche sia in area globale e nazionale, sia nella zona del Mediterraneo. Sono stati validati i terremoti con magnitudo da 2.6 a 4.1.

Infine, Open Fiber sta per lanciare Fiber Sensing dal nome FaaS (Fiber as a Sensing), in collaborazione con il PoliTo (Politecnico di Torino), SM Optics e l’Ingv, con lo scopo di trovare una soluzione alternativa e/o integrativa a quella del Progetto Meglio al fine di migliorare e massimizzare l’uso dell’infrastruttura già esistente per offrire servizi innovativi e alternativi.

L’idea è di utilizzare i parametri di telemetria già presenti nei nodi di telecomunicazione per la gestione della rete con l’intento di sviluppare un framework di monitoraggio ambientale. Tale approccio, oltre che avvalorare l’infrastruttura dell’operatore, permette di sviluppare servizi con un forte impatto sociale.

Lo studio prevede una prima fase di raccolta dati realizzata sugli attuali nodi ottici installati. Successivamente, dovranno essere effettuati studi statistici per correlare tali parametri – o loro elaborazioni intermedie – rispetto al fenomeno osservato.

Dovrà essere studiata poi un’opportuna applicazione centralizzata che dovrà fornire in tempo reale lo stato delle osservazioni. In caso di rilievo di un fenomeno significativo si dovrà predisporre una modalità di comunicazione con gli enti preposti a gestire l’emergenza.



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