Pubblichiamo l’intervento di Luisa Regimenti (FI), assessore regionale del Lazio al personale, alla sicurezza urbana, alla polizia locale e agli enti locali, che spiega le ragioni della crescente attrattività di Forza Italia, in seguito al passaggio di due consiglieri regionali dal Movimento 5 Stelle al gruppo forzista e in vista delle elezioni europee
In Regione Lazio abbiamo registrato un importante evento politico, rappresentato dal passaggio dei Consiglieri regionali Roberta Della Casa, già presidente del Municipio IV di Roma, e Marco Colarossi, il più giovane mai eletto alla Pisana, dal Movimento 5 stelle a Forza Italia. Due ingressi che segnalano ancora una volta la crescente attrattività del partito fondato da Silvio Berlusconi e ne confermano la centralità, grazie anche alla linea politica impressa dal Segretario nazionale Antonio Tajani.
Forza Italia è oggi un soggetto aperto, plurale, inclusivo, dove possono convivere storie politiche anche molto diverse, come nel caso dei Consiglieri regionali ex M5S, ma come avvenuto nei mesi scorsi anche con importanti esponenti del Partito democratico che non si sono riconosciuti nella linea sempre più a sinistra adottata da Elly Schlein. Forza Italia è oggi sempre di più la casa di chi, lontano dagli estremismi, vuole lavorare concretamente allo sviluppo e al buongoverno del Paese. Ma la vicenda dell’arrivo degli esponenti M5S, che apparentemente sembra avere solo una dimensione locale, è avvenuta in realtà in un contesto ben più ampio e che riguarda anche il rapporto con l’Europa e, di riflesso, anche le prossime consultazioni europee. Con Della Casa e Colarossi si era manifestata un’importante convergenza sull’europeismo: lo scorso giugno hanno partecipato e aderito alla manifestazione di lancio del progetto “Europa in Comune” con cui, su mia iniziativa, la Regione Lazio ha potenziato gli Sportelli europei del Cittadino e ha avviato una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma per portare europrogettisti nei Comuni allo scopo di non perdere il treno dei fondi europei, tanto quelli diretti che quelli indiretti. In quella occasione, l’accoglienza riservata dagli oltre duecento sindaci in sala e dai tanti cittadini presenti alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha reso evidente quanto il progetto europeo sia tornato centrale dopo anni di freddezza.
Prima la pandemia e ora la guerra in Ucraina hanno reso evidente a tutti quanto l’integrazione europea sia essenziale per affrontare alcune sfide globali su cui, da soli, avremmo poca possibilità di incidere. Remare contro l’Europa significa farci del male da soli: ciò non vuol dire che le istituzioni europee siano perfette, ma che è funzionale agli interessi dell’Italia farle funzionare meglio, non lavorare per affossarle. Per questo il mio primo impegno in Regione Lazio da assessore alla Sicurezza urbana e agli Enti locali è stato quello di avvicinare i cittadini e le amministrazioni comunali alle opportunità che arrivano da Bruxelles e che troppo spesso non siamo in grado di intercettare, perdendo importanti risorse per lo sviluppo dei territori. Sui valori europei si è potuto instaurare con i consiglieri ormai ex M5S un dialogo intenso e proficuo e una piena convergenza sui valori del Partito Popolare europeo che anche nella prossima legislatura è destinato ad avere un ruolo chiave nel Parlamento e nella Commissione europea.
Mai come in questo caso lo spostamento degli eletti può anticipare quello degli elettori che, come hanno dimostrato le ultime tornate elettorali, tendono a premiare la coerenza delle idee. Solo un partito autenticamente europeista ma allo stesso tempo capace di difendere gli interessi del Paese può ottenere dall’Europa quello che spesso non è riuscito ad altre forze politiche. Il potere attrattivo di Forza Italia risiede anche e soprattutto nella sua posizione chiara e coerente sull’Europa, in quanto eredi del pensiero dei padri fondatori dell’Unione europea. «L’Italia, malgrado tutto, si è unita e rimarrà unita. Accadrà fatalmente la stessa cosa per l’Europa. L’Europa esisterà e nulla sarà perduto di quanto fece la gloria e la felicità di ogni nazione. È proprio in una società più vasta, in un’armonia più potente, che l’individuo può affermarsi, dar la misura del proprio genio» sosteneva, con grande lungimiranza, Alcide De Gasperi in un celebre discorso al Consiglio d’Europa nel 1953.
Noi siamo convinti che oggi più che mai c’è bisogno di un partito che si richiami allo spirito di chi, come De Gasperi, Adenauer e Schuman, ha visto più lontano di tutti e ha creduto in un’idea che allora sembrava utopia e oggi è realtà. Sui valori liberali, cristiani ed europeisti che animavano questi grandi statisti stiamo costruendo un progetto politico solido e per questo capace di divenire il centro di gravità permanente della politica italiana ed europea.