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Un seminario cinese sui diritti umani? Accade alla Sapienza

Pur assente, il padrone di casa, l’ex ministro Diliberto, apre (di nuovo) le porte all’ambasciatore Jia e una delegazione di studiosi cinesi impegnati a ridefinire il concetto stesso di diritti umani. Presso lo stesso ateneo domani inizierà il XIX Convegno dellAssociazione italiana studi cinesi

È il giorno del “Seminario sino-europeo sui diritti umani 2023”, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma, dalla China Society for Human Rights Studies e dalla Associazione Roma9 (che non è altro che lo spazio di Cina in Italia, un periodico in italiano di China News). Allo Sheraton Parco de’ Medici Roma Hotel si parla di “Modernizzazione e diversità della cultura dei diritti umani”. Come per la democrazia, il Partito comunista cinese sta cercando di spingere una narrazione sui diritti umani ispirata al concetto della non interferenza negli affari interni: tutti difendiamo i diritti umani ma ognuno in base alle proprie esigenze e alla propria cultura, è la linea che tenta di ribaltare l’universalismo dei diritti umani.

Presente Jia Guide, ambasciatore cinese in Italia, e una delegazione cinese composta da circa cinquanta specialisti e professori, guidata dal direttore della China Society for Human Rights Studies, Padma Choling, ex vicepresidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, di etnia tibetana (il che lo rende perfetto come campione dei diritti umani per Pechino), sanzionato dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti dal 2020 per le violazioni dei diritti umani a Hong Kong. E ancora: Lord Neil Davidson, ex parlamentare laburista già ospite del governo cinese in Tibet, e Fabio Marcelli, già direttore dell’Istituto di studi giuridici internazionali al Cnr (che è il principale ente pubblico di ricerca italiano, sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Università e della ricerca). Marcelli ha organizzato ad aprile un altro convegno con ampia delegazione cinese, dal titolo “Un nuovo ordine internazionale per un futuro condiviso dell’umanità”.

A fare gli onori di casa, il preside della facoltà di Giurisprudenza: Oliviero Diliberto, già ministro di Grazia e giustizia nei due governi presieduti da Massimo D’Alema, tra i curatori del Codice civile della Repubblica popolare cinese e anche preside dell’Istituto Italo-Cinese di Wuhan, aperto nel 2019 con la Zhongnan University of Economics and Law dopo la firma del memorandum d’intesa sulla Via della Seta (che il governo Meloni è deciso a non rinnovare). L’ex ministro ha però fatto leggere un suo discorso, non potendo essere presente.

Da domani a sabato, invece, la Sapienza ospiterà il XIX Convegno dellAssociazione italiana studi cinesi al Dipartimento Istituto italiano di studi orientali, coordinato dal professor Federico Masini, direttore dell’Istituto Confucio presso lo stesso ateneo, il primo in Italia, nel lontano 2006.

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