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Il Forum (filorusso) di Verona trasloca a Samarcanda, più vicino alla Cina

La kermesse organizzata dall’associazione di Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e console onorario di Mosca, si sposta di nuovo: dopo Baku nel 2022, nel 2023 si terrà nella città uzbeka. Ecco perché

Dopo Baku, in Azerbaigian, il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta a Samarcanda, città dell’Uzbekistan. Il prossimo appuntamento dell’evento organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia di Antonio Fallico, che è presidente di Banca Intesa Russia (che sta chiudendo le attività) oltreché console onorario della Federazione Russa a Verona, è in agenda il 2 e il 3 novembre nella città uzbeka. A evidenziarlo è il giornalista Gianluca Paolucci su X.

L’anno scorso la scelta era ricaduta su Baku per permettere ai leader russi, come l’oligarca Igor Sechin, di partecipare all’evento evitando le sanzioni europee per l’invasione russa dell’Ucraina. Sechin, amministratore delegato del colosso petrolifero Rosneft, aveva letto un messaggio del presidente Vladimir Putin.

A quell’edizione avevano partecipato diversi italiani. Tra questi, Vito Petrocelli, ex senatore del Movimento 5 Stelle e già presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama, noto per le sue posizioni filorusse e filocinesi. “Prima giornata del Forum Economico Eurasiatico di Verona, ospitato quest’anno dalla città di Baku in Azerbaijan. Ciò consente anche la partecipazione di relatori russi”, aveva scritto su quello che allora era Twitter. Parole che – osservavamo su queste pagine – rappresentavano la linea degli organizzatori, che puntavano il dito contro l’Unione europea e le sanzioni sostenendo che il trasloco fosse una grave perdita per l’Italia e il suo prestigio internazionale.

Presenti anche: l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi (in collegamento); Pino Arlacchi, che da europarlamentare nel 2013 aveva difeso le elezioni in Azerbaijan come “libere, eque e trasparenti” contrariamente a quanto sostenuto da diverse organizzazioni tra cui l’Ocse e Human Rights Watch; Giorgio Bianchi, giornalista, già candidato nella lista Italia sovrana e popolare, che nei mesi precedenti aveva intervistato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, scambiando con lei battutine e risate sulla situazione internazionale, senza risparmiare critiche all’Occidente ed elogi all’invasione russa dell’Ucraina; Alessandro Bianchi, amico di Alessandro Di Battista e direttore del sito l’Antidiplomatico, che si definisce “una delle voci di riferimento del mondo multipolare che si è affermato sul sanguinoso unilateralismo a guida Usa”.

Baku non sembra più aperta all’evento di Fallico. Per l’edizione 2023, dunque, la scelta è ricaduta su una città ancor più lontana da Verona: Samarcanda. All’organizzazione della prossima edizione contribuisce anche il ministero per gli Investimenti, l’industria e il commercio dell’Uzbekistan.

La stessa Samarcanda un anno fa aveva ospitato il summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. In linea con gli sforzi della Cina di Xi Jinping, l’Organizzazione si sta allargando sempre più oltre l’Asia centrale verso Asia meridionale, Golfo e Nord Africa, quasi sul Mediterraneo. Non a caso la diplomazia cinese aveva sottolineato come Samarcanda sia un’“antica città sulla Via della Seta”.

Il Forum Economico Eurasiatico di Verona sarà un po’ più cinese?


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