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Mire cinesi sui satelliti. Scholz stoppa la Cina, ma è troppo tardi

Il governo tedesco ha deciso di fermare l’acquisizione completa della startup Kleo Connect da parte della cinese Shanghai spacecom satellite technology, che però già detiene il 53% delle quote

Il governo tedesco ha deciso di fermare l’acquisizione completa di Kleo Connect, startup del settore satelliti, da parte della cinese Shanghai Spacecom Satellite Technology, che già detiene il 53 percento della quote. L’esecutivo presieduto dal cancelliere Olaf Scholz, su proposta del ministero dell’Economia, ha deciso di non autorizzare l’acquisizione della quota di minoranza di proprietà di EightyLeo. La notizia è stata data dall’agenzia Reuters e confermata anche dalla stampa tedesca. La società cinese controlla già, come detto, la maggioranza delle quote.

L’obiettivo di Kleo Connect è la creazione di una rete di oltre 300 piccoli satelliti in orbita terrestre bassa, che dovrebbe essere pienamente operativa entro il 2028. A ciò si dovrebbe aggiungere un’infrastruttura di terra per fornire servizi di comunicazione globali. Qualcosa di simile a quanto fa SpaceX con il suo progetto Starlink. E proprio questo paragone dimostra la sempre maggiore rilevazione del settore spaziale dal punto di vista strategico: Elon Musk, fondatore di SpaceX, ha dichiarato la scorsa settimana di aver risposto no alle autorità ucraine che gli avevano chiesto attivare la sua rete satellitare Starlink nella città portuale di Sebastopoli, in Crimea, l’anno scorso, per favorire un attacco alla flotta russa. Il suo timore? Essere complice di un “grave” atto di guerra.

È aperto, dunque, anche in Germania il tema dell’influenza del settore privato negli ambiti militari. “Le aziende tech dovranno essere parte della soluzione, responsabilizzate, messe in condizione di dover rendere conto alla società”, ha dichiarato Ian Bremmer, fondatore di Eurasia Group, in un’intervista recente a Formiche.net. Parlando dei satelliti Starlink, ha aggiunto: “[S]ono stati molto utili al governo ucraino per respingere le forze russe, ma che succede se Elon decide di rimuovere l’accesso – o scoppia un conflitto attorno a Taiwan? Questo non è nemmeno lontanamente accettabile per gli Stati Uniti, ma al momento una decisione del genere è presa arbitrariamente dalla persona a capo di SpaceX. Il mio suggerimento è che queste aziende debbano diventare essenzialmente firmatarie di un trattato, parte dell’architettura dell’IA, affinché abbiano la responsabilità e l’obbligo di governarla”.

Nell’ultimo anno, e in particolare con la nuova strategia sulla Cina pubblicata a luglio, il governo tedesco ha inasprito alcune posizioni e sottolineato l’importanza di tutelare i settori critici per ridurre le dipendenze strategiche del Paese dalla superpotenza asiatica. A novembre Berlino ha bloccato i potenziali investimenti cinesi in due produttori nazionali di semiconduttori a causa dei timori legati alla sicurezza nazionale e al trasferimento di know-how tecnologico critico verso Pechino. Tuttavia, a maggio il governo ha dato il via libera all’ingresso del colosso cinese delle spedizioni Cosco di una parte di un terminal container nel porto di Amburgo, nonostante le obiezioni di diversi ministeri.

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