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Meloni e il modello comunitario di Tolkien secondo Mollicone (FdI)

Di Federico Mollicone

La Compagnia dell’Anello afferma un modello comunitario, ognuno contribuisce secondo le proprie capacità e qualità secondo una gerarchia di merito. L’intervento di Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Cultura della Camera, a 50 anni dalla morte dello scrittore

La stagione di governo di Giorgia Meloni si è aperta, nel febbraio scorso, con un incontro con il premier polacco Mateusz Morawiecki. L’incontro è avvenuto in un locale con lo sfondo della “Terra di Mezzo”, componente fondamentale dell’ambientazione dei romanzi di Tolkien.

Non è un caso. L’immaginario della destra italiana ed europea proposto sin dagli anni Settanta è stato innervato dalla simbologia tolkieniana. La narrativa di J. R. R. Tolkien e la “heroic fantasy” era per così dire più connaturale all’animus del ragazzo di Destra, al suo modo di vivere e di sentire, alla sua mitologia personale e collettiva: un mondo immaginario descritto in quei romanzi, negli eroi e nelle eroine, nei loro modi di essere e di vivere, si speculavano innumerevoli fantasie ideali. I militanti delle storiche sezioni erano soliti darsi soprannomi provenienti dall’universo tolkeniano: persino l’albero di Colle Oppio era chiamato “Barbalbero”.

Ed ecco perché i Campi Hobbit si chiamarono così, ed ecco perché la Nuova Destra pose molta attenzione prima a Tolkien e poi alla “fantasy” più in generale.

Uno dei fattori che ha maggiormente influenzato la nostra storia delle opere tolkeniane è il concetto di comunità. La Compagnia dell’Anello afferma un modello comunitario, ognuno contribuisce secondo le proprie capacità e qualità secondo una gerarchia di merito. Chi non capisce perché in Italia un partito avviato da zero non possa arrivare ad essere il primo partito nazionale e a esprimere la prima donna presidente del Consiglio è perché non capisce il legame comunitario. Come dice il sociologo tedesco Ferdinand Tönnies “mentre nella comunità gli esseri umani restano essenzialmente uniti nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono”. Fratelli d’Italia si ispira a un modello comunitarista.

Gianfranco de Turris scriveva che Mordor, il tetro regno “dai neri cancelli” e brulicante di orchi, è “simbolo evidente della Modernità […]: una fusione della dittatura materialista orientale e dell’ipercapitalismo, della tecnologia massificante occidentale”.

Nel 1976, il Movimento Sociale Italiano lancia Eowyn, rivista per promuovere un’idea di donna diversa, proprio ripreso dal Signora degli Anelli. In una sorta di introduzione all’universo del Signore degli Anelli apparsa sul numero 4 della rivista, l’amore dei militanti per Tolkien viene spiegato in questi termini: i suoi personaggi “ci ricordano il coraggio, la dignità, la fierezza e la forza d’animo di quanti, uomini e donne, combattono al nostro fianco…”.

L’importante mostra promossa dal ministero della Cultura, con il ministro Gennaro Sangiuliano, rappresenta proprio questo: Tolkien è stato un simbolo universale di tradizione, un vero uomo di Destra. La Camera dei Deputati dedicherà numerose altre iniziative per il cinquantesimo anniversario della morte.

L’Anello del Potere è il potere, che vizia e rende marciò tutto ciò che tocca. E per questo sulla scrivania tengo ancora, come quando ero ragazzo, la riproduzione dell’Anello del film del Signore degli Anelli come simbolo di chi non si piega alle regole del potere, e per ricordarmi e ricordare che la politica si fa per il bene.



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