“Ben venga” la linea assertiva indicata dal ministro degli Esteri, dice il titolare della Difesa. C’entra la Cina, che già ha puntato il dito contro Washington per la Via della Seta
Dice Guido Crosetto, ministro della Difesa, che “ben venga” la linea di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, “più assertiva”. “La sottoscrivo pienamente”, aggiunge commentando, in un’intervista dal quotidiano La Stampa, le parole del collega al Forum Ambrosetti di Cernobbio (“L’Europa deve fare di più per contare all’interno della Nato, deve fare di più anche per essere presente sui palcoscenici internazionali e non costringere gli Stati Uniti a essere da soli”).
La politica estera italiana, dice ancora Crosetto, “è una sola e lui (Tajani, ndr) e la Farnesina ne sono i registi ed i custodi. Non ci siamo mai sentiti al traino degli Stati Uniti ma alleati convinti”. Tajani, aggiunge Crosetto, “certifica una linea che già stiamo seguendo, mentre l’Italia era abituata in passato a chiedere permesso a tutti gli alleati per fare qualsiasi cosa”.
Tajani ha pronunciato quelle parole, sottoscritte da Crosetto, alla viglia della sua partenza per Pechino per una missione “importante e difficile”, come da lui stesso dichiarato. Lunedì sarà impegnato in incontri politici con Wang Yi, capo degli esteri del Partito comunista cinese e ministro degli Esteri, e Wang Wentao, ministro del Commercio. Tema in cima all’agenda è il memorandum d’intesa sulla Via della Seta, che il governo Meloni sembra deciso a non rinnovare perché, ha spiegato sempre Tajani, “non ha portato i risultati che ci attendevamo”.
Le dichiarazioni vanno lette, dunque, in questo contesto. Il governo italiano ha deciso di giocare d’anticipo sulla Cina, i cui media statali già nelle scorse settimane hanno avvertito l’Italia: non si può rinunciare ai vantaggi economici della Via della Seta per seguire gli Stati Uniti nella geopolitica. Degli Stati Uniti siamo alleati convinti ma siamo in grado di decidere da soli per l’interesse nazionale, è il messaggio di Tajani e Crosetto.