Skip to main content

Xi scrive a Mattarella e non cita la Via della Seta

Nel suo messaggio di cordoglio per la scomparsa di Napolitano, il leader cinese si limita a auspicare la promozione di “uno sviluppo sano e stabile del partenariato strategico globale Cina-Italia”. Manca poco per l’ufficialità del mancato rinnovo del memorandum

Nel suo messaggio di cordoglio inviato oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la scomparsa di Giorgio Napolitano, Xi Jinping ha sottolineato “di tenere in grande considerazione lo sviluppo delle relazioni Cina-Italia”. Inoltre, si legge nel resoconto dell’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, il leader cinese, ricordando “il lungo impegno” dell’ex presidente nei rapporti bilaterali, si è detto “pronto a collaborare con il presidente Mattarella per promuovere uno sviluppo sano e stabile del partenariato strategico globale Cina-Italia in modo da avvantaggiare i due Paesi e i loro popoli”.

Non c’è nel messaggio, o quantomeno nel resoconto dell’agenzia ufficiale, alcun riferimento alla Belt and Road Initiative, nota in Italia come Via della Seta. Il governo Meloni appare deciso a non rinnovare il memorandum d’intesa firmato nel 2019 dall’esecutivo gialloverde presieduto da Giuseppe Conte. È assai probabile che la comunicazione ufficiale arrivi dopo un passaggio parlamentare (una mozione). E dopo il Belt and Road Forum di metà ottobre, che festeggerà i primi dieci anni del progetto lanciato dal leader cinese e al quale l’Italia è invitata (ma il quadro bilaterale, sommato alla presenza del leader russo Vladimir Putin, sta rendendo difficile individuare la modalità migliore di partecipazione da Roma).

Da parte italiana nelle ultime settimane è emersa la volontà di non rinnovare quell’accordo ma allo stesso tempo rilanciare il partenariato strategico globale, lanciato nel 2004 dall’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e dall’allora primo ministro cinese Wen Jiabao, come sottolineato nelle scorse settimana sia da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, a margine del G20 di Nuova Delhi, in India, sia da Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, in occasione della sua visita a Pechino.

Dopo diversi tentativi di evitare l’uscita italiana dalla Via della Seta, la Cina sembra aver deciso di far buon viso, anche se a cattivo gioco. Ecco cosa ha dichiarato oggi a LaPresse l’ambasciata cinese in Italia sulla Via della Seta e le prospettive dei rapporti tra Roma e Pechino: “Sulla base di un ulteriore approfondimento del partenariato strategico globale, i due Paesi dovrebbero sviluppare lo ‘spirito della Via della Seta’ attraverso pace e cooperazione, apertura e inclusività, apprendimento reciproco e mutuo vantaggio, in modo che le relazioni Cina-Italia non solo avvantaggino i due popoli, ma contribuiscano anche alla pace, alla stabilità, alla prosperità e allo sviluppo nel mondo”. Parole non diverse le ha pronunciate l’ambasciatore Jia Guide in un’intervista al quotidiano La Stampa.

Spetterà a Mattarella ribadire l’importanza del rapporto bilaterale, basato su partenariato strategico globale, in occasione della visita in Cina a gennaio per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo.



×

Iscriviti alla newsletter