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In vista della Cop10 di Panama, la lettera del CoEHAR alla commissaria europea per la Salute

Novanta esperti di riduzione del danno, tra cui i membri del Centro di eccellenza per l’accelerazione della riduzione del danno dell’Università di Catania, hanno inviato una lettera alla commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, finalizzata a sottolineare l’importanza dell’applicazione del principio della riduzione del rischio

Il Centro di eccellenza per l’accelerazione della riduzione del danno (CoEHAR) dell’Università di Catania, insieme a un gruppo di esperti esterni e scienziati internazionali, ha scritto alla commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, al fine di rappresentare l’importanza del principio della riduzione del rischio nella definizione delle politiche pubbliche di contrasto al fumo e di spronarne l’applicazione in vista della decima Conferenza delle Parti (COP10) di Panama.

Dal 20 al 25 novembre, infatti, i delegati che rappresentano i Paesi che hanno firmato la Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) si riuniranno per discutere le politiche sul tabacco e sulla nicotina e, come avviene ogni due anni, la Fctc dell’Oms deciderà gli indirizzi di salute pubblica dei Paesi aderenti, compresa l’Ue. In questa cornice, la posizione della Fctc a Panama sarà quella di equiparare i prodotti senza combustione alle sigarette e ciò in netto contrasto con i risultati di tutta la letteratura scientifica che dimostrano l’efficacia del principio della riduzione del rischio nella lotta al fumo.

“È necessario comprendere che molti fumatori, se non la maggior parte, non riescono o non intendono smettere di fumare – spiega il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR – E per questi soggetti, soprattutto se affetti da particolari patologie, il passaggio dalla sigaretta convenzionale a strumenti privi di combustione può significare un miglioramento significativo dello stato di salute”. I Paesi virtuosi (come il Regno Unito, la Norvegia, il Giappone e la Nuova Zelanda) che hanno adottato il principio di riduzione del danno, hanno tutti registrato una significativa riduzione della prevalenza del fumo. Anche sui giovani. “Qualsiasi regolamentazione sui prodotti senza combustione dovrebbe bilanciarsi tra la necessità di tutelare i più giovani e quella di poter aiutare i fumatori adulti a smettere” – ha aggiunto Polosa. Il programma di ricerca del Centro di Eccellenza CoEHAR ha indagato gli effetti dei prodotti senza combustione e il loro impatto sulle condizioni di salute dimostrando con dati certi che questi prodotti offrono una significativa riduzione del rischio rispetto alle sigarette convenzionali, aiutano i fumatori a smettere e assicurano miglioramenti clinicamente rilevanti in utilizzatori con patologie fumo correlate.

Come richiesto dagli esperti nel testo della lettera: “Il nostro auspicio è quello che, alla luce delle evidenze scientifiche, l’Fctc e l’Unione europea conducano una review attenta, bilanciata, e trasparente sulle evidenze scientifiche disponibili riguardi ai prodotti senza combustione, a paragone con le sigarette convenzionali, tale da offrire informazioni indispensabili per poter prendere decisioni utili nell’interesse di milioni di fumatori”.

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