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EduTech, a Roma il futuro dell’Intelligenza artificiale

Due giorni per capire come l’IA cambierà formazione e istruzione. Sul palco, i ministri Urso e Valditara, i vertici di Big Tech e di aziende innovative. E la serata speciale organizzata da iliad e Formiche con Dardust e Francesca Rossi

Si avvicina l’appuntamento con EduTech Challenges, la conferenza organizzata a Roma da Talent Garden il 26 e 27 ottobre, alla quale parteciperanno decine di esperti, manager e istituzioni. Tra i relatori, ci saranno anche i ministri dell’Istruzione Giuseppe Valditara e delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il direttore e co-fondatore del Centro per l’AI Safety e xAI advisor Dan Hendrycks, il direttore per l’Europa occidentale di Microsoft Hrvoje Klapan e l’Head of Sales di Hugging Face Bassem Asseh, gli europarlamentari Pina Picierno e Brando Benifei, la direttrice per l’Intelligenza artificiale e l’industria digitale della Commissione europea Lucilla Sioli, il professore dell’Università Gregoriana Paolo Benanti.

Il 26 sera, Formiche e iliad organizzeranno una cena in cui a ospiti e relatori si uniranno circa 150 invitati selezionati tra vertici delle istituzioni e delle aziende, in un contesto conviviale arricchito dagli interventi di Dardust, compositore e pianista; Francesca Rossi, già ordinario di Informatica all’Università di Padova e attualmente Ibm fellow e AI ethics global leader; Lorenzo Maternini, fo-founder e vicepresidente di Talent Garden; Benedetto Levi, amministratore delegato di iliad Italia. La serata sarà presentata dal direttore di Formiche Giorgio Rutelli.

Arte e tecnica

Dardust è Dario Faini, pianista italiano tra i più influenti al mondo della nuova generazione. La sua musica ha accompagnato il Superbowl, l’NBA All Star Game, il Keynote Apple e la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di Pechino 2022. Autore e produttore d’eccezione, ha firmato numerosi successi italiani, con oltre 70 dischi di Platino e oltre 500 milioni di streams. Ha lavorato con Mahmood, Annalisa, Francesco Renga, Fedez, Lazza, Tommaso Paradiso, Elodie, Jovanotti, Emma Marrone, Giorgia, e la lista potrebbe proseguire per altre dieci righe.

È del 2021 la performance nel cuore del deserto dell’Arabia Saudita, sotto le stelle di Al Ula, città patrimonio dell’Unesco. È stato ospite speciale all’Eurovision Song Contest, Maestro Concertatore della Notte della Taranta di Melpignano, ha rappresentato Roma nella sua candidatura ad Expo 2030 con “Humanlands – Eternal Evolution”: uno spettacolo straordinario in cui musica, performance artistiche, giochi di luci, 500 droni e videomapping sul Colosseo hanno raccontato l’evoluzione della Capitale e i suoi valori in eterno mutamento.

Nell’autunno del 2022 pubblica Duality, il suo nuovo lavoro discografico, un album doppio in cui separa le sue due anime, piano solo ed elettronica. E le sue due anime saranno sul palco della serata EduTech, in cui racconterà come la tecnologia ha rivoluzionato il modo di pensare, creare e produrre musica, ma anche di come il talento e l’elemento umano restano centrali non solo nella creazione ma anche nella fase di esecuzione e nella percezione di esperienze comuni.

Intelligenza artificiale, più etica e meno paura

In collegamento da New York interverrà anche Francesca Rossi, tra i massimi esperti al mondo nel campo dell’Intelligenza artificiale. In Ibm si impegna a sviluppare l’intelligenza artificiale per “aumentare l’intelligenza umana piuttosto che sostituirla; alla trasparenza e a spiegare gli obiettivi dei sistemi di intelligenza artificiale; a rilevare e mitigare i pregiudizi relativi all’IA sia nei dati che nei modelli”.

La professoressa Rossi non ha firmato il famigerato appello a fermare lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale generativa, perché ritiene più corretto concentrarsi sui problemi che esistono oggi (bias, sorveglianza, privacy, copyright, allucinazioni) piuttosto che su scenari apocalittici in un futuro non meglio precisato in cui l’intelligenza artificiale, magari “generale”, prende il controllo del genere umano. Con lei si discuterà quindi di un approccio se non ottimista, sicuramente realista (e non millenarista) all’IA. Servono regole e principi condivisi, ma pensare di fermare questo sviluppo perché si ha paura delle sue conseguenze sarebbe fuori dalla realtà.

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