Parola d’ordine: collaborazione. Leonardo e Indra inaugurano il primo centro paneuropeo di cyber analisi per conto della direzione generale della Commissione europea per le politiche digitali. È il primo centro di questo tipo del Vecchio continente
È operativo il primo centro paneuropeo di analisi e gestione dei rischi cyber in tempo reale, realizzato da Leonardo e Indra per la Commissione europea per le politiche digitali (DG Connect). Il progetto da diciotto milioni di euro è stato finanziato dalla direzione generale Ue e mira a raggiungere una piena situational awareness nel cyber-spazio. Il centro analizza i dati provenienti da tutto il web, compresi social media, deep e dark web, e si avvale del supporto di oltre cinque milioni di indicatori di compromissione – tracce digitali di incidenti informatici – gestiti direttamente dal gruppo di piazza Monte Grappa anche attraverso infrastrutture di supercalcolo.
Tramite attività di previsione del rischio e analisi di scenario, l’innovativo istituto permette alla Commissione europea di riconoscere potenziali attacchi cyber, la loro probabilità e modalità, contribuendo all’individuazione delle infrastrutture digitali europee a rischio e degli eventuali attori malevoli. Il centro, oggi virtuale, sarà realizzato anche in forma fisica a Bruxelles, dove verrà supportato dal centro regionale di Leonardo, in modo da consentire alla Commissione di operare direttamente sulle minacce cyber.
Il dominio cibernetico si dimostra un crescente vantaggio strategico e, come annunciato dall’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, a Cybertech Europe – la conferenza sul cyber-spazio più grande d’Europa – la cyber-security sarà uno dei due pilastri del piano industriale 2024 del colosso italiano. È quindi chiara la volontà dell’azienda di aumentare e sfruttare la propria competitività anche attraverso massicci investimenti nella digitalizzazione e nella sicurezza dei server. L’innovativo progetto ha anche ricevuto il plauso della Commissione europea, per voce del vice presidente della Commissione, Margaritis Schinas, intervenuto sempre al Cybertech Europe, che ha ringraziato l’Italia per il suo impegno, invitando anche gli altri Paesi dell’Unione a seguirne l’esempio.
La creazione del nuovo centro si colloca all’interno del più ampio impegno europeo – e italiano – di proteggere le infrastrutture critiche da attacchi cibernetici. La questione, tra l’altro, è stata di recente analizzata all’evento “Resilienza e infrastrutture critiche. L’Europa, l’Italia e l’interesse nazionale”. La resilienza del settore cibernetico europeo è di fondamentale importanza. La stessa azienda italiana ha riscontrato nel 2022 un incremento del 180%, rispetto al 2021, delle tecniche offensive, in particolare ransomware, Ddos, wipers, phishing e campagne di disinformazione. Queste, combinate all’insicurezza dettata dalla guerra in Ucraina, hanno reso l’Europa soggetta ad un numero maggiore di minacce cibernetiche.