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L’impatto dell’Ia su impresa e difesa. Tajani e Cingolani a ComoLake

Governo e titani industriali vogliono imbrigliare l’Intelligenza artificiale e metterla a favore della crescita e della sicurezza. Alla “Cernobbio digitale” il ministro Tajani ha spiegato le mosse dell’esecutivo, che viaggiano in parallelo agli sforzi delle realtà high-tech in Italia per potenziare il sistema-Paese grazie alle nuove tecnologie di frontiera

L’ascesa dell’Intelligenza artificiale è il tema di fondo della prima edizione di ComoLake, la conferenza sull’innovazione – subito ribattezzata la “Cernobbio digitale” – in corso sulla riva lariana. Giovedì la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto i lavori parlando dell’Ia come di uno “tsunami da affrontare senza esserne travolti” e indicando la strada della cooperazione internazionale per rispondere alla sfida della regolamentazione – ambito in cui l’Italia “intende essere protagonista”. Venerdì, oggi, le ha fatto eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in collegamento video, ricordando che innovazione e tecnologie di frontiera sono tra le priorità della presidenza italiana del G7 nel 2024.

DALLA REGOLAMENTAZIONE ALLA CRESCITA

Roma si sta già muovendo in ambito europeo per dirigere il corso degli eventi. “Il governo è in prima linea nel sostegno all’approvazione dell’Artificial Intelligence Act”, ha detto Tajani in collegamento video, spiegando che attraverso la regolamentazione l’esecutivo intende garantire agli italiani l’utilizzo affidabile di queste tecnologie “destinate a dare un contributo straordinario alla produttività e alla crescita economica del nostro tessuto produttivo” e le sue piccole e medie imprese. Dunque la “diplomazia della crescita” del governo è incentrata su “un’azione inclusiva e corale, valorizzando tutti gli attori coinvolti, a partire da imprese, ricercatori, e sviluppatori di fronte alla sfida di tracciare una regolamentazione dinamica”.

L’obiettivo del governo è favorire la competitività delle realtà italiane, specie le piccole e medie imprese, a livello internazionale. Anche per attrarre gli investimenti verso un’industria italiana potenziata dall’Ia. Questo il fondamento dietro la creazione di Innovit, il primo Centro italiano di innovazione e cultura nel mondo, a San Francisco. Tajani lo ha definito “un avamposto dell’Italia nella Silicon Valley al servizio di diverse realtà nazionali pubbliche e private, start-up incluse”, che si offre quale “vetrina per le nostre eccellenze nei settori oggi chiave della tecnologia, innovazione, scienza e creatività”.

Anche chi sta creando i sistemi di Ia guarda a come rivoluzionerà la manifattura. “Se il compito dei grandi player come Google è creare i mattoncini, l’Ia per il Made in Italy non potrà che essere costruita da innovatori italiani”, ha scritto su LinkedIn Diego Ciulli (Google Italia), che a ComoLake ha annunciato un fondo di oltre 2 milioni di euro “per finanziare soluzioni AI disegnate sulle specificità del nostro Paese” che “saranno messe a disposizione di tutti in modalità open source. Solo così sarà possibile far decollare un nuovo settore che davvero può rilanciare tutta l’economia italiana”.

L’IA ENTRA IN DIFESA

Nel suo intervento sul palco di ComoLake, anche l’ad di Leonardo Roberto Cingolani ha reiterato l’importanza per l’Italia di agire a livello europeo per reggere il confronto con i competitor – Stati Uniti, Cina e India. Alle istituzioni va il compito di “accelerare il più possibile l’istruzione, la cultura e la ricerca”, ha continuato, mentre alle aziende va l’onere del rischio d’impresa – posta “un’interazione pubblico-privato virtuosa” per portare il sistema-Paese all’autosufficienza tecnologica e a un ruolo di rilievo in Ue e metterlo in condizioni di contribuire alla sicurezza continentale.

In questo contesto è imprescindibile la sicurezza in ambito digitale, ha continuato Cingolani. “Dobbiamo iniziare a capire che la difesa è bytes and bullets (dati e proiettili, ndr) e non solo bullets”, ha spiegato; evidenziando perché capacità di calcolo e un cloud governativo sono necessari al Belpaese. Parole che ricalcano quelle del ministro della Difesa Guido Crosetto alla conferenza Cybertech Europe aveva sottolineato come questi due elementi siano essenziali per il livello di deterrenza e difesa di un Paese si misurerà anche nella capacità di calcolo e di memoria. “L’Italia è il quarto Paese al mondo per capacità di calcolo, mentre è in ritardo nel settore del cloud e dello spazio di immagazzinamento dei dati”, e deve adottare “un approccio diverso [individuando] nella rete privata gli strumenti di conoscenza che servono per affrontare la sfida”.

Da parte sua, l’azienda di Piazza Monte Grappa si è già mossa per fornire al Paese le soluzioni che serviranno. A ComoLake Cingolani ha descritto l’Ia come “una cosa fantastica” in ambiti come rivoluzionare un’infrastruttura industriale; ai margini della conferenza ha anticipato che il piano industriale di Leonardo, che sarà reso noto a inizio 2024, prevede “la più massiccia trasformazione digitale di un’azienda hi-tech. Non credo ci sia mai stato nulla del genere in Italia, anche a livello europeo”. Le direttrici sono una “massiccia digitalizzazione” di prodotti e servizi con “un’introduzione fortissima di IA”. Questo anche grazie al supercomputer Davinci-1, uno dei tre più potenti al mondo, che ha fornito all’azienda capacità senza precedenti su cui costruire i suoi sistemi IA.

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