Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria, presidente del Tfi (Transatlantic Friends of Isreal). “Come Europa non mostriamo solidarietà a Israele solo quando i corpi violati e torturati delle vittime innocenti vengono mostrati alla folla a Gaza. Rimaniamo al loro fianco anche quando la controffensiva israeliana attacca e giustizia coloro che hanno commesso quelle atrocità che violano ogni diritto umano”
“Vi amo qualunque cosa accada”, scrive Elay alla sua famiglia intorno alle 6.30 del 7 ottobre. “Colore rosso” urlano i megafoni, due parole che rompono la musica, unica protagonista fino a quel momento, e annunciano l’arrivo di una pioggia di missili durante il rave party nel deserto del Negav. Fumo, fiamme e spari fanno irruzione nei cuori, nelle menti e nei corpi di giovani. Vite cambiate, molte purtroppo spezzate prematuramente per sempre.
Ci sono famiglie che si abbracciano dentro le loro case, sotto attacco di miliziani addestrati appartenenti ad Hamas, l’organizzazione terroristica sostenuta dall’Iran, senza il quale non avrebbe mai compiuto nessuna mobilitazione, centrale del terrore, esempio di mancanza di libertà, di democrazia nel mondo e regista dell’instabilità politica dell’area medio orientale e delle crisi internazionali.
Terroristi, criminali, barbari che senza una compatta ostilità da parte di tutti i Paesi Occidentali e di tutte le forze politiche all’interno dei suddetti Stati, si sente più legittimata ad operare per creare ancora terrore, morte e distruzione. Nelle città risuonano allarmi di sirene, alternati da lunghi silenzi di una vita messa in pausa dalla paura. Atti atroci si stanno compiendo da giorni, contro anziani, uomini, donne e bambini israeliani.
Un popolo e uno Stato che aveva intrapreso la via della pace, aprendosi ad un dialogo con i Paesi Arabi, un passo importante, un’azione che stava per mettere d’accordo anche l’Arabia Saudita. Il feroce attacco di Hamas, un tentativo perché ciò non accada, affinché gli Accordi di Abramo vengano minati una volta per tutte. Teheran è la principale responsabile del terrorismo islamico, di Hamas ed Hezbollah, che operano con il fine ultimo di eliminare per sempre lo Stato di Israele.
L’Iran rappresenta inoltre un forte aiuto a Mosca, che in questo momento sta subendo le inevitabili conseguenze del suo inaccettabile attacco all’Ucraina, e per questo ha forte bisogno del supporto iraniano. Dobbiamo chiederci seriamente quale sia il vero ruolo dell’Iran nel mondo e, senza ovviamente scatenare altre guerre, è necessario che tutta la comunità internazionale prenda una posizione chiara, netta e condivisa su questo tema, nei confronti del governo di Teheran, regista di morte e distruzione, antagonista di un mondo, quello occidentale che ha scelto la strada della democrazia e libertà anziché quella della guerra. Iran e questione nucleare, rappresenta un serio pericolo.
Possiamo o meno fare qualcosa per fermare il rischio atomico? È impensabile concedere la possibilità di possedere una bomba nucleare a chi gestisce il proprio Paese con violenza spietata, fatta di persecuzioni e arresti, donne uccise, di violazioni dei diritti umani e della dignità della persona. Israele deve difendersi e ne ha diritto, per tutti coloro che come l’Italia, l’Europa e l’Occidente condividono i valori di libertà, democrazia e rispetto per i diritti umani.
Il Paese di Benjamin Netanyahu, sta lottando per chi, come Israele, ha scelto di salvare la sovranità popolare e la pace nel mondo e per questo ha diritto di proteggersi, con ogni mezzo, da chi vuole la sua totale distruzione e cancellazione dalle mappe geografiche. Il mondo Occidentale è fermamente compatto nella vicinanza e nell’agire immediato nei confronti di chi è vittima di estremismi, affinché non accada di nuovo, affinché non diventi un’idea per gli altri nel mondo.
Come Europa non mostriamo solidarietà a Israele solo quando i corpi violati e torturati delle vittime innocenti vengono mostrati alla folla a Gaza. Rimaniamo al loro fianco anche quando la controffensiva israeliana attacca e giustizia coloro che hanno commesso quelle atrocità che violano ogni diritto umano.
Questo si traduce nel vero appoggio al diritto di difesa. Il TFI, Transatlantic Friends of Isreal, di cui sono presidente, è un network di parlamentari che insieme ai legislatori nordamericani, inglesi, europei e israeliani, ha come obiettivo proprio quello di difendere lo Stato di Israele, riconosciuto come paladino di libertà, di democrazia, di valori che ispirano l’Europa, il mondo Occidentale e la nostra alleanza atlantica con gli Stati Uniti. Soprattutto in un delicato e preoccupante momento come questo, è fondamentale che esistano organizzazioni come il TFI, che tutelino e difendano il diritto ad esistere di Israele e la sua capacità di essere una Nazione, punto centrale per il mondo di sviluppo economico e tecnologico