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L’Italia proiettata verso gli Usa. Bilanci e progetti del Transatlantic investment committee

Di Francesco Tedeschi

Presentati, nella prestigiosa sede dell’Ambasciata Italiana presso gli Stati Uniti a Washington DC, i risultati di un anno di lavoro nel corso del Second Us Annual Meeting. Ecco che cosa è emerso

Rafforzare la sinergia tra Italia e Stati Uniti nel campo dei co-investimenti in tecnologie strategiche: questo il programma alla base del Transatlantic investment committee (Tic), che venerdì scorso ha presentato, nella prestigiosa sede dell’Ambasciata Italiana presso gli Stati Uniti a Washington DC, i risultati di un anno di lavoro nel corso del Second Us Annual Meeting. L’iniziativa ha avuto luogo sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia presso gli Stati Uniti, del ministero delle Imprese e del Made in Italy ed in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con la quale il 25 gennaio 2023 il Tic ha sottoscritto una lettera d’intenti per sviluppare di comune accordo iniziative per accelerare gli investimenti transatlantici, anche attraverso la promozione di accordi tra territori italiani e statunitensi, legati a specifiche verticali di investimento tecnologico.

Sinergie, che come ha ricordato l’Ambasciatrice italiana negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, “vanno nella direzione di una più vasta strategia di diplomazia della crescita guidata dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale”. Lo scorso luglio, la presidente Meloni e il presidente Biden hanno assunto, tra gli altri, l’impegno a favorire co-investimenti tra i nostri due Paesi in settori strategici e tecnologie emergenti. Un rafforzamento quindi dei legami economici tra Italia e Usa, come ha ribadito anche il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga: “le Regioni si sono fatte parte attiva, negli ultimi anni, nell’apertura di canali di dialogo diretti con i potenziali investitori, riconoscendo l’importanza degli investimenti esteri non solo in chiave economica ma anche di rafforzamento di alleanze strategiche, come è da sempre quella con gli Stati Uniti”.

Ma non solo. A Washington il Tic ha annunciato la creazione di una fondazione per facilitare gli investimenti nel Mezzogiorno d’Italia con la creazione, tra le altre cose, di una piattaforma di Fondi di investimento (italiani e dei Paesi del Patto atlantico in particolare Stati Uniti) disponibili a investire soprattutto in Italia. Tra i principali protagonisti dell’iniziativa Il Consorzio Eht guidato da Emanuele Spampinato: una struttura da oltre 3 mila addetti, 400 milioni di euro di fatturato aggregato, oltre 25 milioni di euro di progetti di ricerca e circa 70 imprese aderenti. “L’idea è quella di rendere il nostro Paese un hub principale e nei confronti dei talenti della sponda Nord e della sponda Sud del Mediterraneo e valorizzare gli investimenti pubblici effettuati negli Stati Uniti in una logica virtuosa di integrazione con le risorse private”, ha detto all’evento Spampinato.

La fondazione nasce con l’obiettivo di potenziare e accelerare qualità e quantità dei coinvestimenti tra una sponda e l’altra dell’Atlantico nelle aree del digitale, dell’aerospazio, del cleantech, dell’energia e delle scienze della vita, catalizzando gli interessi di una serie di partner in Italia, Stati Uniti, Europa e Regno Unito, a partire da America’s Frontier Fund, con cui il Tic ha recentemente siglato un Memorandum of Understanding per lo sviluppo di attività congiunte nel campo del miglioramento e dello sviluppo congiunto degli strumenti finanziari transatlantici.

Uno dei primi atti è la campagna di mappatura e coinvolgimento dei mille tra i principali decisori in materia di investimenti tra Italia, Stati Uniti, Europa e Regno Unito. Tre i punti strategici della Fondazione tra il 2023 e il 2024. Intanto quello di sviluppare un ecosistema transatlantico di finanza per l’innovazione strategica e breakthrough lanciando, insieme ad Harmonic Innovation Group, il proprio Fondo di Venture Capital Transatlantico (Harmonic – Transatlantic Investment Fund H-TIF), “utile a costruire azioni sinergiche con analoghe iniziative di frontiera negli Stati Uniti nella East e West Coast (target size: 500 milioni di euro)”.

Intanto sono sulla rampa di lancio anche l’avvio del primo percorso post-universitario dedicato al tema dei co-investimenti transatlantici, il TransAtlantic Business Executive Course, cui ha lavorato un gruppo di lavoro guidato da Luiss e da George Washington University, che prenderà avvio nel primo semestre 2024. “Per l’Italia”, dice Andrea Gumina, presidente della Transatlantic Harmonic Foundation, si tratta di un’occasione unica per rafforzare i legami con gli Stati Uniti nel campo dei co-investimenti nelle tecnologie a più alto valore strategico: quelle in grado di aumentare la produttività di entrambi i sistemi industriali, rispondere a sfide come la sicurezza, il cambiamento climatico, la salute, l’approvvigionamento energetico o l’esplorazione spaziale, ma anche generare nuova occupazione di qualità e ben retribuita”.



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