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Quegli ostaggi sono un crimine contro l’umanità. Parla l’avv. Slonim

Alcune delle persone nelle mani di Hamas “hanno bisogno di medicine e cure, e alcune rischiano di diventare sorde. I bambini piccoli non hanno accesso al cibo di cui hanno bisogno. Questo non è negoziabile”. Intervista all’avvocato Ory Slonim, già consigliere speciale di sette ministri della Difesa israeliani su dispersi e prigionieri di guerra

Il rapimento “di civili, anche bambini, è non solo illegale ma contro ogni decenza umana e ogni valore della comunità internazionale. Chiediamo ad Hamas di rilasciare incondizionatamente questi ostaggi”, dice Alon Bar, ambasciatore d’Israele in Italia, a Qn. Risponde, in un’intervista a La Repubblica, Osama Hamdan, uno dei quattro alti funzionari di Hamas a Beirut, convinto che “non ci sono prove di morti al rave”, “è una storia raccontata solo dagli israeliani”, il cui Stato va smantellato: “Non sono ostaggi, sono prigionieri di guerra. Non credo che ci sarà uno scambio di prigionieri fino a quando Israele non cesserà gli attacchi. Non negozieremo sotto il fuoco”.

Ne parliamo con l’avvocato Ory Slonim, già consigliere speciale di sette ministri della Difesa israeliani su dispersi e prigionieri di guerra.

Crede anche lei che Hamas sia come l’Isis?

Hamas utilizza gli stessi sistemi, metodi e tattiche dell’Isis e, alla fine, dovrà affrontare lo stesso destino dell’Isis, poiché è un crimine contro l’umanità catturare anziani, bambini, a volte bambini senza le loro madri, e altri civili che non fanno parte di alcun conflitto.

Che cosa significa questo per gli ostaggi?

Dovrebbero essere rilasciati senza alcuna negoziazione o condizione, poiché si tratta di un crimine contro l’umanità. Non mi riferisco solo agli israeliani, ma a quelli di tutte le nazionalità. Dovremmo rimandarli a casa. Alcuni di loro hanno bisogno di medicine e cure, e alcuni rischiano di diventare sordi. I bambini piccoli non hanno accesso al cibo di cui hanno bisogno. Questo non è negoziabile.

Come si possono liberare?

Ci sono molti modi per liberare questi ostaggi. Non voglio entrare nei dettagli operativi. Ma prima di tutto, abbiamo bisogno della cooperazione della maggior parte dei Paesi del mondo, non solo di quelli che hanno persone in ostaggio. Abbiamo bisogno di tutti i Paesi. E Hamas non può essere paragonato a un Paese. È simile all’Isis.

Che ruolo possono avere altri Paesi come l’Egitto, la Turchia o la Giordania?

I Paesi terzi possono certamente far parte di una soluzione a questa situazione. Soprattutto gli egiziani, che sono nostri amici, e gli altri Paesi arabi che sono in buoni rapporti con noi. Non credo che ci sia alcun Paese, non parlo di gruppi di terroristi, che accetterebbe mai una situazione come quella attuale.

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