L’idea avanzata dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha ricevuto il plauso della Casa Bianca in occasione della missione a Washington del direttore Bruno Frattasi
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro G7 fra le agenzie e organi responsabili per la cybersicurezza nel corso del 2024, durante la presidenza italiana. Un’idea definita “sagace” da Anne Neuberger, vice consigliera per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti con deleghe a cyber e tecnologie emergenti, durante l’incontro a Washington con Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia, secondo quanto si apprende da una nota diffusa dalla parte italiana. Tra questi temi vi è l’esigenza tra i Sette di lavorare insieme sull’impiego dell’intelligenza artificiale (tema al centro dell’agenda del G7 italiano e, in questa fase, in mano al Dipartimento per la trasformazione digitale) ai fini del rafforzamento della resilienza dei sistemi e delle capacità di protezione dello spazio cyber e di coinvolgere il settore privato ai fini della cybersicurezza e di contribuire alla governance multilaterale dello sviluppo delle tecnologie digitali che più hanno impatto sulla sicurezza dei sistemi, si legge ancora.
A Washington, Frattasi, alla sua prima visita negli Stati Uniti da direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha incontrato anche Deirdre Mulligan, consigliera ad interim del presidente sui temi della scienza e della tecnologia, Jen Easterly, direttrice dell’Agenzia per la cybersicurezza e la sicurezza delle infrastrutture, e Drenan Dudley, vicedirettrice dell’ufficio per la cybersicurezza nazionale. Assieme all’ambasciatore Massimo Marotti, capo delle relazioni internazionali, e a Gianluca Ignagni, capo di gabinetto, ha incontrato anche Mariangela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti.
Nei suoi incontri ha tenuto a sottolineare gli elementi di convergenza che esistono tra Stati Uniti e Unione europea nello sforzo collettivo di assicurare il governo della sicurezza digitale anche attraverso la cooperazione internazionale e l’impegno nelle sedi multilaterali, in linea con l’indirizzo politico indicato da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, più di recente al Summit sulla sicurezza dell’Intelligenza Artificiale di Bletchley Park la scorsa settimana.
Frattasi e Neuberger hanno discusso sviluppi e prospettive della governance internazionale per la sicurezza degli ecosistemi digitali e dello sviluppo e impiego dei sistemi di Intelligenza artificiale collegati alla cybersicurezza. Neuberger ha sottolineato la necessità di intensificare il coordinamento internazionale nella lotta al crimine informatico dei 50 Paesi che collaborano alla Counter-ransomware Initiative e che la scorsa settimana hanno approvato la dichiarazione congiunta che impegna le rilevanti autorità nazionali a non pagare riscatti ai cybercriminali. Frattasi ha richiamato l’iniziativa italiana per lo sviluppo di una piattaforma di condivisione delle informazioni presentata il 1° novembre al terzo summit della Counter-ransomware Initiative: in quell’occasione la delegazione italiana (guidata da Luca Nicoletti, capo servizio Programmi e ricerca dell’Agenzia). ha presentato lo stato dell’arte del progetto CyAN (Cybersecurity Authorities Network), una piattaforma tuttora in fase di sviluppo per la condivisione di informazioni sulla minaccia ransomware che sarà fruibile non solo da tecnici, ma che consentirà di produrre analisi e reportistica in grado di soddisfare le esigenze anche dei direttori delle agenzie di cybersicurezza e del livello politico. Come spiegato dalla Casa Bianca, questa piattaforma si integrerà con altre tre presentate a Washington: Crystal Ball (realizzata da Israele ed Emirati Arabi Uniti), MISP (Lituania), Trident (India).
Con Easterly, Frattasi ha affrontato il tema Easterly dell’ampliamento dei rapporti di collaborazione tra le due agenzie e quella della comune sfida per sviluppare e rafforzare meccanismi che diffondano la cultura della cybersicurezza. Nel campo della produzione e della fornitura di servizi, questa cultura si declina anche attraverso la sicurezza by design, l’indirizzo che sposta nella fase di ideazione e realizzazione di beni e servizi digitali l’analisi sulla loro sicurezza per i consumatori e gli utenti.