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Germania e Italia insieme rafforzano la difesa europea. Parola dell’amb. Lucas

Di Hans-Dieter Lucas

La cooperazione tra Germania e Italia in Difesa è ormai consolidata, ma i due Paesi possono e vogliono fare di più, potenziando la cooperazione nel settore dell’industria della difesa. Insieme, infatti, Germania e Italia possono dare un sostanziale contributo al rafforzamento delle capacità europee. Pubblichiamo il saluto dell’ambasciatore tedesco in Italia, Hans-Dieter Lucas, in occasione del ricevimento a Roma per l’anniversario delle Forze armate federali, le Bundeswehr, il 17 novembre 2023

Gentili Ospiti,

sono lieto che siate venuti in tanti al nostro ricevimento per celebrare l’anniversario della fondazione della Bundeswehr.

La giornata di oggi è un’ottima opportunità prima di tutto per ringraziare l’Italia, questo splendido Paese, per la sua straordinaria ospitalità. Le forze armate tedesche hanno oggi almeno 350 soldati di stanza in Italia, sia nelle missioni Nato che nell’ambito della nostra cooperazione bilaterale.

Questi militari e le loro famiglie, molti dei quali vivono nelle zone di Napoli, Catania o Ferrara, si sentono veramente a loro agio nella “bella Italia”. Si trovano così bene che molti tornano più volte per ulteriori missioni in Italia o rimangono nel Bel Paese anche dopo la fine del servizio.

Questi soldati e queste soldatesse, insieme alle loro famiglie, avvicinano i nostri due Paesi. L’ospitalità dei nostri amici e commilitoni italiani vi contribuisce in modo significativo.

Grazie Italia, grazie Forze armate italiane!

Cari ospiti,

il 12 novembre 1955 segna la nascita della Bundeswehr. Da allora, milioni di uomini – e migliaia di donne – hanno dato il loro contributo al mantenimento della pace. In questi decenni, la Bundeswehr ha vissuto una storia densa di eventi: dalla guerra fredda alla riunificazione, poi le missioni all’estero dalla Bosnia all’Afghanistan e al Mali, fino al nuovo orientamento verso la difesa collettiva e nazionale.

La Bundeswehr è figlia della guerra fredda. La sua fondazione è indissolubilmente legata all’adesione della Repubblica federale di Germania nella Nato. Questo mondo, segnato dalla contrapposizione fra est e ovest, appartiene ormai al passato.

A distanza di 68 anni il compito principale delle nostre forze armate rimane il mantenimento della pace – ma le sfide e i pericoli che affrontiamo oggi sono molto diversi da quelli della guerra fredda. Oggi stiamo assistendo a una “svolta epocale”, come l’ha definita il cancelliere Scholz, con una contemporaneità di grandi crisi, come la guerra russa contro l’Ucraina e la recente guerra in Medio Oriente, con nuovi pericoli per la nostra sicurezza – provenienti dallo spazio e dal cyber-spazio.

Noi tutti dobbiamo, pertanto, farci carico di maggiori responsabilità in materia di politica di sicurezza. La Germania non si tira indietro. Le nuove Direttive per la politica di sicurezza, pubblicate pochi giorni fa, parlano una lingua chiara. La Germania accetta la sua responsabilità che le deriva quale uno dei principali garanti della sicurezza europea. Ciò richiede considerevoli aumenti degli investimenti nelle nostre forze armate.

Spenderemo, quindi, nei prossimi anni per la difesa almeno il 2% del Prodotto interno lordo, in linea con le indicazioni della Nato.

Il Fondo speciale per la Bundeswehr di cento miliardi di euro, introdotto dal Cancelliere federale Scholz per migliorare le dotazioni della Bundeswehr, dà un importante contributo in questo senso. Da solo, però, non sarà sufficiente, il cancelliere federale ha annunciato, inoltre, aumenti sostanziali e duraturi del bilancio della difesa.

Anche il fatto che la Germania fornisca per la prima volta armi a un Paese in guerra al di fuori dell’Ue e della Nato fa parte di questa “svolta epocale”. Dopo gli Stati Uniti, la Germania è oggi il maggiore fornitore di armi all’Ucraina, solo quest’anno per un ammontare di 5,4 miliardi di euro.

Nel quadro della difesa collettiva e a prova della nostra solidarietà verso i nostri alleati ad est, la Germania stazionerà permanentemente in Lituania una brigata da combattimento della Bundeswehr con 4.000 effettivi – una novità nella politica di sicurezza tedesca dopo il 1945.

L’attacco terroristico di Hamas contro Israele e la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ci ricordano che la pace e la stabilità non possono essere date per scontate. Come comunità internazionale è essenziale essere coesi e adoperarsi per il rispetto della sovranità e del diritto internazionale nonché per la risoluzione pacifica dei conflitti.

Per superare le sfide che ci troviamo ad affrontare puntiamo sulla cooperazione nelle Nazioni Unite, nell’Alleanza nordatlantica e nell’Unione europea.

Nessuno Stato e nessuna organizzazione possiedono da soli le competenze e capacità necessarie per poter far fronte efficacemente alle sfide descritte. Solo attraverso l’unione e l’interazione di tutti i mezzi si può avere successo.

Pertanto, anche la stretta e consolidata cooperazione tra Germania e Italia riveste particolare importanza, ad esempio nelle esercitazioni e nelle operazioni: Germania e Italia collaborano intensamente nelle missioni all’estero, tra cui quelle di Kfor, Unifil, Enhance air policing in Romania, Capability Building in Iraq ed Eunavformed Irini. Il dispiegamento di parti essenziali della brigata tedesca Panzergrenadierbrigade 37 in Sardegna, svolto in modo impeccabile nel corso di un’esercitazione, ha messo in evidenza l’alto livello della cooperazione italo-tedesca.

Ma possiamo e vogliamo fare di più. Il Piano d’azione bilaterale che il presidente del Consiglio Meloni e il cancelliere federale Scholz sottoscriveranno la settimana prossima a Berlino offre a tal fine l’adeguata cornice, prevede come priorità una più stretta concertazione sulla politica militare.

Ciò include anche un potenziamento della nostra cooperazione nel settore dell’industria della difesa. Con le loro performanti imprese Germania e Italia possono dare un sostanziale contributo al rafforzamento delle capacità europee.

Stimati ospiti,

Gli insegnamenti tratti dalla nostra storia ci mostrano che soltanto in un’Europa unita e in grado di agire possiamo garantire un buon futuro alle generazioni che verranno dopo di noi.

Forze armate operative, ben addestrate e attrezzate sono un presupposto irrinunciabile a tal fine. Viviamo in tempi densi di sfide. Il ministro federale della Difesa, Pistorius, recentemente ha affermato che la Bundeswehr deve essere in grado di condurre una guerra di difesa. Questo è un obiettivo molto ambizioso.

I militari stanziati in Italia insieme alle loro famiglie nel quadro della cooperazione Nato e bilaterale forniscono un contributo al raggiungimento di quest’obiettivo – grazie al vostro sostegno, stimati amici italiani, che da decenni ci riservate un’ospitalità senza eguali.

Vi ringrazio.



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