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Un approccio strutturale per l’emergenza diabete. L’intervento di Daniela Sbrollini

Di Daniela Sbrollini

È necessario, oggi più che mai, affrontare in maniera strutturale un’emergenza di salute pubblica, quale il diabete e l’obesità, dando vita a organismi in grado di coordinare tutti gli attori e i settori impegnati nell’educazione sanitaria, dal mondo dell’istruzione e dell’alfabetizzazione ai media. L’intervento di Daniela Sbrollini, presidente intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e vice presidente commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, in occasione della Giornata mondiale del diabete

Il faticoso sentiero che ci ha portato a uscire dall’emergenza pandemica globale di questi ultimi anni ci ha reso tutti più consapevoli di quanto sia importante prendersi cura delle fragilità e delle vulnerabilità delle persone con diabete, con obesità e in genere con malattie croniche non trasmissibili e dell’attenzione che dobbiamo prestare al tema delle interconnessioni e interdipendenze a livello planetario.

Una rete di assistenza sanitaria territoriale avanzata

Per farlo, bisogna adottare un approccio integrale, favorendo la formazione di nuovi organismi che possano coordinare tutti i soggetti e i settori impegnati nell’educazione sanitaria, dal mondo dell’istruzione e dell’alfabetizzazione ai media, organizzando campagne di prevenzione e di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale. Al tempo stesso, sono da potenziare i centri di diabetologia esistenti e quelli dell’obesità, integrandoli all’interno di un’autentica rete di medicina territoriale in grado di curare e di prendersi cura delle persone con diabete nella maniera più efficace attraverso la diagnostica, terapie più innovative, la telemedicina e un accesso territorialmente omogeneo alle cure e ai trattamenti.

Missione 6. Innovazione e digitalizzazione, la chiave della cura

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci fornisce, per la prima volta dopo tanto tempo, la possibilità di attuare questo modello e di plasmare un nuovo approccio culturale al tema del diabete, in particolare attraverso gli obiettivi e i traguardi della missione 6: una gestione più appropriata e attenta ai bisogni della persona con diabete, l’integrazione dell’assistenza specialistica con quella territoriale e il potenziamento delle reti di prossimità. Coinvolgere i territori e i decisori locali così come implementare gli strumenti di telemedicina rappresentano azioni chiave che consentiranno una presa in carico più efficace del paziente e, prima ancora, di prenderci cura del cittadino, della sua qualità di vita e del suo benessere. La prossimità consente anche di valorizzare sempre di più la relazione medico-paziente, essenziale per prendere in carico le persone più fragili e vulnerabili.

Una programmazione adeguata ha bisogno di piattaforme interoperabili per garantire accesso e monitoraggio a dati confrontabili, consolidati e corretti, una risorsa imprescindibile per spiegare e governare fenomeni complessi. Non si possono attuare decisioni o politiche pubbliche, a ogni livello decisionale, senza dati che ne avvalorino le linee di intervento e di azione prioritarie. Per questa ragione, innovazione e digitalizzazione sono obiettivi altrettanto importanti per il Servizio sanitario nazionale che vogliamo costruire.

L’impegno dell’azione politica

L’obiettivo da perseguire oggi, con sempre maggior impegno, è quello di dare impulso e concretezza, attraverso gli strumenti legislativi a nostra disposizione, alle istanze di tutti i soggetti che operano nel mondo del diabete, in maniera sinergica, così da ridurre la prevalenza e i fattori di rischio di questa patologia. L’impegno che, come parlamentari fondatori dell’intergruppo, ci siamo presi per sottoscrivere un patto su diabete e obesità ci ha visto e ci vede impegnati al fianco delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti, per identificare le iniziative legislative da portare avanti a sostegno delle persone con questa patologia.

La recente approvazione da parte del Senato della proposta di legge su “Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica” a firma del vice presidente della Camera dei deputati Giorgio Mulé, abbinata a quella presentata da me su “Disposizioni relative alle strategie per la prevenzione, l’ottimizzazione dell’assistenza e la tutela della persona in soggetti con diabete in età evolutiva”, rappresentano un momento epocale nella prevenzione e nell’assistenza del bambino e adolescente con diabete di tipo 1. Inoltre, abbiamo voluto estendere gli ambiti dell’intergruppo anche alle malattie croniche non trasmissibili. Vogliamo andare verso un’azione più incisiva. Da un lato per contestualizzare il diabete e l’obesità all’interno del fenomeno globale delle malattie croniche non trasmissibili e, dall’altro lato, per porre queste ultime, nel loro insieme, al centro dell’azione politica in quanto emergenza prioritaria della società attuale.

Aumento dei casi e fattori di rischio

Ogni anno, secondo l’Oms, le malattie croniche non trasmissibili sono responsabili del 74% dei decessi a livello globale e milioni di persone, anche nel nostro Paese, vivono con almeno una di queste malattie. La loro insorgenza è legata a fattori di rischio comportamentali (come alimentazione non salutare, uso dannoso di alcol, uso di tabacco e inattività fisica), biologici (aumentata pressione sanguigna, sovrappeso e obesità, aumentato glucosio nel sangue e colesterolo) e ambientali (inquinamento dell’aria, sia outdoor sia indoor). Tutti elementi che le fanno assurgere a vera e propria emergenza sanitaria, nella quale è fondamentale inquadrare diabete e obesità, come confermato dal lavoro di intenso confronto dell’intergruppo stesso con analoghi organismi parlamentari a livello internazionale, con l’Unione europea, l’Oms, la World obesity federation, l’European diabetes forum e la Non communicable diseases alliance.

Quali prospettive future

È con questa missione che l’intergruppo continuerà ad attuare il proprio programma di lavoro, nel rispetto del principio di trasversalità che lo contraddistingue, per affermare come prioritari questi temi nell’agenda politica del Paese. Come politici dobbiamo garantire l’equo accesso alle cure e ai trattamenti innovativi su tutto il territorio nazionale, una rete assistenziale specialistica in grado di dialogare con la medicina territoriale, il potenziamento della prevenzione attraverso stili di vita appropriati nel diabete di tipo 2 e nell’obesità e la lotta alle discriminazioni e allo stigma, che soprattutto nell’obesità spesso sfocia nel bullismo e nell’emarginazione.

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