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Innovazione e collaborazione. Così Novartis immagina la salute del futuro

Firmato il protocollo d’intesa fra Consiglio nazionale dei Giovani e Novartis, che annuncia un nuovo investimento da 350 milioni di euro in Italia

Il 40% degli italiani pensa che la salute della popolazione peggiorerà nei prossimi cinque anni. Visione condivisa anche dai medici, dove la percentuale raggiunge il 50%. Sono queste le risposte emerse dall’indagine “Il futuro della salute” di AstraRicerche presentato oggi da Novartis Italia in occasione della firma del Protocollo di intesa con il Consiglio nazionale dei Giovani per reimmaginare insieme la salute del domani.

COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE SCIENTIFICA

Ed è proprio di salute del domani che hanno parlato gli interlocutori invitati a commentare i risultati della ricerca, immaginando le possibili soluzioni per ottimizzare il sistema e potenziare le capacità di innovazione scientifica nel Paese, puntando a una sempre maggiore collaborazione fra pubblico e privato, ma anche fra istituzioni nazionali e regionali, società scientifiche e associazioni di pazienti.

IL PROTOCOLLO D’INTESA

“Alla visione negativa delle nuove generazioni rispetto al futuro della salute deve corrispondere lo sforzo di tutti gli attori del Sistema Paese per invertire la rotta”, ha detto Maria Cristina Rosaria Pisani, presidente del Consiglio nazionale dei Giovani, che si impegna in occasione della stipula del protocollo ad avviare un percorso che darà il via ad alcuni tavoli di lavoro che “coinvolgeranno attivamente giovani medici e ricercatori, rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni e manager della sanità per raccogliere il loro punto di vista e le loro esigenze”. “L’obiettivo – ha spiegati Pisani – è quello di elaborare una serie di proposte durante gli Stati generali delle politiche giovanili in programma all’inizio del 2024″.

PNRR – MISSIONE 6

Obiettivo difficile ma non impossibile, adottando un giusto e più efficace utilizzo delle risorse. È questo il punto di vista di Andrea Costa, già sottosegretario alla Salute ed esperto in strategie di attuazione della missione 6 del Pnrr, secondo cui il problema “non sono solo le risorse, ma il loro utilizzo”, ha spiegato. “Dobbiamo avere la capacità anche di ripensare a una nuova riorganizzazione. Non possiamo affrontare le sfide di oggi con gli strumenti di ieri. Bisogna ripartire dall’ascolto e dal confronto. Perché – ha concluso – le grandi sfide si affrontano insieme, facendo squadra”.

PREVENZIONE E RICERCA, I PILASTRI DELLA SALUTE

“Oggi è cambiata la consapevolezza, anche delle istituzioni. Si è capito che senza salute vengono meno a cascata tutti i presupposti, anche economici, su cui si basa una comunità”, ha aggiunto Ugo Cappellacci, presidente della commissione Affari sociali alla Camera. Secondo cui sarebbero due i pilastri fondamentali per il futuro della salute: “prevenzione e ricerca”. Così come sono due i compiti della politica per supportare il comparto: “Ascoltare e spogliarsi dalle ideologie”, cercando di andare “oltre le apparenze e guardare alle soluzioni del problema”.

GLI INVESTIMENTI NOVARTIS IN ITALIA

Della stessa opinione Valentino Confalone, country manager di Novartis Italia, secondo cui sarà fondamentale “collaborare con istituzioni e clinici per migliorare sia il percorso di cura che l’accesso alla prevenzione”, puntando ad una maggiore e migliore “partnership fra pubblico e privato”. E che in occasione dell’appuntamento ha condiviso i nuovi investimenti che l’azienda attuerà in Italia: un piano di sviluppo da 350 milioni di euro entro il 2025 focalizzato sul segmento di farmaci innovativi e in particolare nelle cinque aree che registrano il maggior bisogno di intervento: cardiovascolare, immunologia, neuroscienze, tumori solidi ed ematologia.

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