Il piano d’azione riconosce la necessità di prevedere maggiore coordinazione economica, oltre a quella di riconoscersi come partner strategici, commenta il consigliere delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica
Il piano d’azione che da oggi, in occasione di uno storico vertice intergovernativo, unisce Italia e Germania “è un buon testo, dal significato politico profondo”, dice Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica AHK Italien, a Formiche.net. “Oltre alla necessità di riconoscersi come partner strategici, come Camera di Commercio Italo-Germanica abbiamo spesso sottolineato, negli anni, la necessità di prevedere anche maggiore coordinazione economica, e il piano recepisce questa indicazione prevedendo un forum periodico macro-economico bilaterale e un forum annuale tra il ministero tedesco per l’Economia e la protezione climatica e il ministero delle Imprese e del made in Italy”, aggiunge.
Come anticipato su Formiche.net, il testo copre cinque settori strategici di collaborazione previsti (crescita, competitività e occupazione; politica estera e di sicurezza; agenda verde e protezione climatica; Europa e Stato di diritto; cultura e società civile) e prevede la creazione di un format 2+2 con i ministri degli Esteri e della Difesa dei due Paesi, un Forum macroeconomico bilaterale tra quelli delle Finanze e un dialogo istituzionale sulle migrazioni tra i ministeri dell’Interno. L’intento, aveva spiegato nei giorni scorsi l’ambasciatore tedesco Hans-Dieter Lucas, è “affermare che siamo partner strategici e che è possibile una grande cooperazione in settori fondamentali, come lo spazio e l’intelligenza artificiale”, che sarà al centro dell’agenda della presidenza italiana del G7 nel corso del prossimo anno.
Italia e Germania hanno raggiunto 168,5 miliardi di euro di scambio nel 2022; le imprese tedesche in Italia sono oltre 1.700, con più di 75 miliardi di euro di fatturato, e occupano circa 192.000 persone. “Siamo sempre più un unico sistema produttivo, ed è tempo che i due governi agiscano di conseguenza”, è il messaggio chiaro agli esecutivi guidati da Giorgia Meloni e Olaf Scholz. “Affrontiamo sfide comuni in materia economica, energetica, industriale, e servono risposte condivise per realizzare la transizione rendendo al contempo più forti i nostri sistemi. È significativo e positivo che il testo menzioni in particolare una cooperazione sui settori dell’automotive alla mobilità sostenibile, così come del digitale e dell’Industria 4.0 con la relativa necessità di sviluppare nuove competenze. È chiaro, però, che il patto andrà supportato da una forte volontà politica, al di là delle maggioranze che si susseguiranno. Su questo punto si misurerà, davvero, la forza del patto e le reazioni del mondo industriale”, conclude.