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Come va il Pil italiano? Pratesi (Istat) risponde al prof. Pirro

Di Monica Pratesi

Nei giorni scorsi il professor Federico Pirro (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) aveva scritto una lettera aperta indirizzata alla direzione della produzione statistica dell’Istat in riferimento alle ultime stime provvisorie comunicate sul pil del terzo trimestre in Italia. Risponde la docente e capo dipartimento, Monica Pratesi

Caro professor Pirro, le domande che lei pone sono davvero numerose e affrontano tanti campi molto diversi dell’attività dell’Istituto e del Dipartimento per la Produzione Statistica dell’Istat da me diretto. Provando a concentrare la risposta su un aspetto particolare, forse il principale tra i tanti da lei sollevati, quello dei conti nazionali trimestrali per la stima del Pil, mi preme osservare che si tratta di un sistema – molto semplificato rispetto alla contabilità nazionale annuale – che si basa sull’utilizzo di numerosi indicatori congiunturali prodotti dallo stesso Istituto e da altri organismi del Sistema Statistico Nazionale.

L’approccio distribuisce nei trimestri le stime dei dati annuali sulla base delle tendenze fornite da indicatori (trimestrali o addirittura mensili) disponibili nello stesso periodo. Ogni variabile da stimare ha il suo indicatore, che è una proxy della stessa variabile annuale di riferimento, non disponibile a alta frequenza. Il metodo risolve anche il tema dell’estrapolazione in corso d’anno dei valori dei periodi più recenti, ossia per i trimestri dell’anno non ancora concluso. I conti trimestrali sono diffusi dall’Istituto prima in forma anticipata, facendo un ampio ricorso a tecniche di previsione, e poi in forma definitiva, in tre comunicati stampa a trimestre: la stima anticipata del Pil a 30 giorni dalla fine del trimestre, i Conti economici trimestrali completi a 60 giorni, e infine i Conti trimestrali per settore istituzionale a 90 giorni.

La compilazione dei conti nazionali (annuali e trimestrali) richiede l’accesso a fonti di dati complete e di alta qualità, che coprono ogni attività economica e ogni tipo di transazione, nonché informazioni dettagliate su prezzi e quantità. Le fonti riguardano prevalentemente, ma non esclusivamente, indagini sulle imprese e sulle famiglie, registri statistici e fonti amministrative. I conti nazionali sono quindi il risultato di un processo d’integrazione di dati multi-fonte che consente di ottenere stime coerenti ed esaustive, e la ricerca e l’utilizzo di nuove fonti è un processo continuo, che persegue l’obiettivo di migliorare l’efficienza del processo statistico, la qualità e l’adeguatezza delle stime per la rappresentazione dei fenomeni economici. L’impiego di nuove fonti e metodi, così come l’utilizzo di quelle tradizionali e tutte le varie fasi dei processi di stima, a partire dai micro-dati, seguono le raccomandazioni di Eurostat e sono regolarmente sottoposti a verifica e valutazione, per l’Italia e tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, attraverso visite di controllo di Eurostat, l’ultima delle quali, svoltasi a giugno 2023 per i conti nazionali italiani, ha dato esiti molto positivi.

Riguardo alle revisioni dei dati, citate nell’articolo, preme rilevare come esse siano una pratica essenziale di una buona compilazione dei conti nazionali, tanto che una politica delle revisioni armonizzata è rilevante per la governance delle statistiche europee, e armonizzata anch’essa per tutti i Paesi dell’Unione da parte di Eurostat, di comune accordo con la Banca Centrale Europea. Le revisioni ordinarie sono basate sull’aggiornamento dei dati resi disponibili dalle fonti informative più recenti, mentre le revisioni straordinarie vengono realizzate in occasione di modifiche metodologiche nel trattamento dei dati di base, modifiche straordinarie di classificazione e/o di definizione delle variabili. Di prassi queste revisioni straordinarie si effettuano ogni cinque anni e sono concordate a livello di Sistema Statistico Europeo. Interessano l’intera serie storica dei dati, a partire da un anno di riferimento su cui si opera una nuova stima del livello degli aggregati (denominata stima di benchmark): la prossima revisione sarà effettuata a settembre 2024 con anno di riferimento il 2021.

Una più ampia illustrazione delle metodologie di stima dei conti nazionali e, non ultimo, di tutte le statistiche utilizzate per le stime finali del Pil a livello annuale e regionale, si trovano, come nel caso dell’indice della produzione industriale e del fatturato dell’industria e dei servizi, nelle Note metodologiche dei Comunicati stampa pubblicati dall’Istituto a cadenza mensile. Utili indicazioni metodologiche e risposte a curiosità scientifiche, come quelle riportate da lei nell’articolo, potranno essere ottenute da una lettura attenta di tali comunicati, in cui i dati riportati, lo ribadiamo, rispettano fedelmente i principi previsti dal Codice delle statistiche europee.

Io personalmente, e le Direzioni di produzione dei dati dell’Istituto, rimaniamo a completa disposizione nel caso queste brevi linee non siano state sufficienti a far luce sui dubbi emersi dalle sue analisi.



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