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Tolkien, concessioni, Alemanno. Tutti i pensieri del governo “balneare”

Balneari, Mes, Patto di Stabilità, manovra: una grana dietro l’altra per il governo. E come se non bastasse adesso ci si mette pure Gianni Alemanno, che insieme all’altro ex colonnello finiano Fabio Granata, si prepara a lanciare un nuovo soggetto politico con cui fare concorrenza a destra di FdI. Intanto oggi Meloni inaugura la mostra “Tolkien. Uomo, professore, autore” a Roma

Con 150 milioni di copie vendute, Il Signore degli Anelli è il libro più venduto al mondo dopo la Bibbia e il Corano. A dirlo al Corriere della Sera – nel giorno della presentazione della mostra su J.R.R Tolkien alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma – è Giuseppe Pezzini, tutorial fellow al Corpus Christi di Oxford ma soprattutto contributor della mostra stessa insieme ad altri docenti e studiosi tolkeniani. Una mostra, spiega Pezzini, che non ha nulla di destra perché il suo protagonista non ha nulla di destra: “Quando sento dire che in Italia ancora si parla di un ‘Tolkien di destra’ – lamenta il professore – resto allibito: sono considerazioni assurde di un provincialismo pazzesco” perché “negli stessi anni lontani in cui Tolkien era studiato a destra in Italia, negli Usa gli hippy impazzivano per lui”.

Ora, premesso che prima del Signore degli Anelli verrebbero ancora Harry Potter, Don Chisciotte e il dickensiano Racconto di Due Città, la notizia è che Bibbia e Corano continuano a vendere bene, nonostante sia passato qualche anno dalla prima edizione. Scherzi a parte, da qui al prossimo 11 febbraio la mostra (dal titolo Tolkien. Uomo, professore, autore) merita certamente una visita. Aprirà i battenti al pubblico domani, ma oggi a visitarla in anteprima sarà Giorgia Meloni, cresciuta a pane e Frodo.

Coincidenza vuole che la premier sia nata proprio in quel 1977 che vide l’esordio del primo “Campo Hobbit”, il ritiro spirituale dei giovani missini del FUAN ideato dall’”eretico” Marco Tarchi. È nell’aprile di quell’anno – l’anno degli Indiani Metropolitani che scacciano dalla Sapienza il segretario della Cgil “capelli corti generale” (copyright Fabrizio De André) Luciano Lama – che il mensile della Nuova Destra La voce della fogna fondato da Tarchi annuncia il primo appuntamento a Montesarchio, nel cuore del Sannio. Quattro le edizioni consecutive della kermesse, malvista dai grandi vecchi del Msi così come il suo ispiratore, espulso dal partito proprio nel 1981.

Chissà se tra le creature che popolavano la Terra di Mezzo c’erano anche i balneari, zoccolo duro della base elettorale del destra-centro. Per non perderne il preziosissimo consenso, il governo sta escogitando nuove soluzioni per evitare metterne in gara le concessioni piegandosi così alle pressioni di Bruxelles. Su Palazzo Chigi pende però la minacciosa spada di Damocle della procedura di infrazione che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Per tentare di aggirare la tagliola Bolkenstein, la maggioranza si è impegnata a elaborare una exit strategy fondata sul concetto di “non scarsità delle risorse”: dalla mappatura delle spiagge effettuata nei mesi scorsi dal governo, risulta infatti che solo il 33% del “patrio bagnasciuga” è coperto da concessioni. Sul restante 67% si potrebbe pensare di lanciare un bando e scongiurare l’applicazione dell’odiata direttiva. Sperando che basti.

Balneari, Mes, Patto di Stabilità, manovra: una grana dietro l’altra. E come se non bastasse adesso ci si mette pure Gianni Alemanno, che insieme all’altro ex colonnello finiano Fabio Granata e un pugno di valorosi sovranisti di ogni ordine e grado (compreso il comunistissimo Marco Rizzo) si prepara a lanciare un nuovo soggetto politico (“Indipendenza Italiana”) con cui fare concorrenza a destra di Fratelli d’Italia: una sorta di revival di quel terza-forzismo d’antan di un Msi al contempo antisovietico e antiamericano. L’annuncio ufficiale dovrebbe avvenire domenica 26 novembre all’Hotel Midas di Roma, teatro il 14 luglio del 1976 di quella celeberrima “rivolta” con la quale i “quarantenni” del Psi espugnarono a sorpresa “la Bastiglia” del Comitato centrale spodestando il vecchio segretario Francesco De Martino e incoronando un allora semi-sconosciuto Bettino Craxi. Vedremo se la location porterà bene anche ai sovranisti rosso-bruni.


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