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Ecco la foto che sta facendo discutere dentro e fuori la Cia

Il vicedirettore di Langley per l’analisi ha pubblicato su Facebook immagini pro Palestina. A rivelarlo è stato il Financial Times proprio mentre il capo Burns era a Doha per discutere il prolungamento della tregua

Il Financial Times ha pubblicato la notizia nelle ore in cui William Burns, direttore della Cia, si trovava a Doha per incontrare gli omologhi di Egitto e Israele oltreché il primo ministro qatariota Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani per raggiungere un accordo su altri due giorni la tregua tra Hamas e Israele, mantenendo le stesse condizioni della pausa attuale: il 21 ottobre scorso, due settimane dopo l’assalto di Hamas nel Sud di Israele, il vicedirettore vicario della Cia per l’analisi ha cambiato la sua foto di copertina su Facebook sostituendola con l’immagine di un uomo che sventola una bandiera palestinese, una delle più usate da chi critica Israele. Inoltre, ha pubblicato un selfie sulla stessa piattaforma con un adesivo con la scritta “Free Palestine”.

Una fonte del Financial Times ha spiegato che quell’immagine era stata pubblicata su Facebook anni fa e molto prima dell’attuale conflitto. “Il funzionario è un analista di carriera con una vasta esperienza in tutti gli aspetti del Medio Oriente e questo post” della bandiera palestinese “non era pensato per esprimere una posizione sul conflitto”, ha aggiunto sottolineando che il funzionario aveva anche pubblicato dei post in cui prendeva posizione contro l’antisemitismo. Il vicedirettore non ha risposto alle richieste di contatto via LinkedIn, ma ha cancellato dalla sua pagina le immagini pro-Palestina e i post non correlati dell’ultimo anno e mezzo.

“I funzionari della Cia sono impegnati nell’obiettività analitica, che è al centro di ciò che facciamo come agenzia”, ha spiegato Langley al Financial Times. Essi “possono avere opinioni personali, ma questo non riduce il loro impegno – o quello della Cia – verso un’analisi imparziale”.

Il giornale ha deciso di non fare il nome del funzionario dopo che l’agenzia aveva espresso preoccupazione per la sua sicurezza. Tuttavia, la sua identità ha iniziato subito a circolare su molti siti, in particolare quelli legati al mondo repubblicano. Si tratta di Amy McFadden, come ha confermato l’agenzia a Washington Free Beacon.

Alcuni ex funzionari hanno condiviso, sotto anonimato, le loro perplessità con il Financial Times. A quelle di opportunità, queste riguardano in particolare il forte rapporto tra le agenzie d’intelligence di Stati Uniti e Israele, il rischio di pregiudizi che potrebbero minare il reparto analisi e le possibili ripercussioni sugli sforzi di mediazione del direttore Burns.

Il caso riflette le divisioni interne all’amministrazione Biden – e più in generale nella società americana, basti pensare ai college – sul sostegno a Israele. La tregua mediata dagli Stati Uniti sembra aver raffreddato le tensioni. Pronte, però, a riaccendersi con un’eventuale fine della tregua e la ripresa delle operazioni israeliane su Gaza.

(Foto: l’immagine pubblicata dall’alto funzionario Cia – Ahmed Abu Hameeda/Unsplash)



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