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Così l’eccellenza italiana nello spazio può stimolare l’Europa

Di Franco Ongaro

Pubblichiamo l’intervento di Franco Ongaro, chief space business officer di Leonardo, durante l’evento “Industria e Start up per lo Spazio” organizzato in occasione della Giornata nazionale dello spazio e promosso dalla Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine

Mi piace riflettere su una cosa, il ruolo dell’Italia non solo come pioniere dello spazio, ma anche come stimolo all’Europa. Il tempo dello spazio scorre a diverse velocità: il ‘64 era solo quasi sei anni dopo Sputnik, e cinque prima dell’allunaggio di Armstrong. Era anche l’anno in cui entrò in funzione l’Esro, concepita da Amaldi ed Augier, con l’Italia tra i primi sette paesi fondatori. Quindi un’Italia pioniere tecnologico e della cooperazione internazionale.

Poi finita la corsa alla luna, il tempo delle attività spaziali ha rallentato, Columbus (il contributo Esa alla Stazione Spaziale) è iniziato nell’85 ed è andato in orbita solo nel 2008. Oggi, il tempo dello spazio sta di nuovo accelerando: negli ultimi tre anni Starlink ha messo in orbita più satelliti che tutti gli altri attori, da Sputnik fino ad oggi. Nel frattempo, lo spazio è diventato parte integrante delle società moderne, la Cina ha superato la Russia nella logica dei blocchi, e l’Europa insegue. Certo, con un investimento istituzionale che anno dopo anno resta intorno al 20% dei primi, difficile competere ad armi pari. Bisogna muoversi con i primi, e qui, Italia ed Asi stanno di nuovo indicando la strada al resto dell’Europa, investendo grazie al Pnrr sul futuro con Iride, Ios, Space Smart Factory, e motori riutilizzabili, e gli investimenti in Artemis.

Sia l’ambasciatore Pontecorvo sia il ministro Urso hanno sottolineato quanto questa eccellenza italiana sia poco conosciuta. Vale la pena di ricordare quanta Italia c’è oggi nei successi spaziali, tradizione di Galileo, Webb, Juice, Juno, Euclid, Aeolus, Galileo, Copernicus, stazione spaziale e cygnus, European Service Module per Artemis, e tanto altro e vi invito a cercare informazioni sulla rete e capire quanto sappiamo fare.

Oggi siamo di fronte ad una nuova sfida industriale, progettare per produrre, più intelligenza a bordo e a terra, il che vuol dire più chips evolute, per poter attaccare il settore commerciale. La necessità di capire i bisogni, sviluppare le applicazioni e disegnare i sistemi partendo dall’utente e dal suo terminale per arrivare a dei satelliti disegnati per esser prodotti in modo economico ed in serie.

Dobbiamo riuscire a mettere in marcia nuove applicazioni, già provate ma non ancora utilizzate: per esempio il controllo del traffico aereo via satellite, 5-6 G, il controllo dei trattati internazionali sulle risorse ed inquinamento, controllo infrastrutturale, altre che inventerete voi delle nuove generazioni.

Leonardo con le sue partecipate Thales Alenia Space, Telespazio e Avio, è leader del settore, ma non potrebbe esserlo senza una forte catena industriale che innova ed è un comparto di eccellenza italiana. Guardo con grande attesa allo sviluppo della Space Smart Factory come hub di tutta l’industria italiana, come centro per co-design e diffusione di tecnologie AI, cloud e digital twin.

Per crescere ancora abbiamo bisogno di continuità di finanziamenti, progetti come IRIS2, educazione, abbiamo bisogno di esperti elettronici, cyber, ed esperti in Qualità e di tante ragazze.

Stiamo accelerando di nuovo, il che vuol dire sempre più opportunità da cogliere già dal nuovo anno.

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