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Un Saggio per Meloni. Chi è il nuovo consigliere diplomatico di Palazzo Chigi

Il diplomatico, attualmente ambasciatore a Tunisi, riempie la casella lasciata libera da Talò, dimessosi dopo la telefonata del duo “comico” russo. A lui anche l’incarico di Coordinatore della struttura di missione del Piano Mattei. Ecco il suo curriculum

Fabrizio Saggio, da un anno ambasciatore a Tunisi, è il nuovo consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. La nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri riunitosi oggi. Il diplomatico prende il posto dell’ambasciatore Francesco Maria Talò, dimessosi dopo la diffusione di una conversazione orchestrata da un duo “comico” russo che ha spesso dimostrato una certa consapevolezza di avere un ruolo nelle dinamiche del Cremlino. Saggio è stato designato anche Coordinatore della struttura di missione del Piano Mattei in corso di costituzione.

Entrato nella carriera diplomatica nel 1998 e dopo pochi anni a Roma, Saggio ha prestato servizio alla rappresentanza permanente presso l’Unione europea e al Cairo come primo segretario. Poi è tornato alla Farnesina, al gabinetto del ministro nel settembre 2008, dov’è rimasto fino al luglio 2013 con una parentesi di un corso di aggiornamento professionale: in quel periodo ha lavorato con i ministri Franco Frattini (governo Berlusconi IV), Giulio Terzi di Sant’Agata (governo Monti) ed Emma Bonino (governo Letta). Successivamente è stato consigliere commerciale a Washington e dal 2015 ha prestato servizio all’ufficio affari diplomatici del Quirinale. All’inizio dell’anno scorso è stato nominato ministro plenipotenziario. Il 5 ottobre successivo è stato nominato ambasciatore a Tunisi.

A Palazzo Chigi, Saggio guiderà la squadra composta dal ministro plenipotenziario Alessandro Cattaneo, consigliere diplomatico aggiunto, e dai consiglieri Lorenzo Ortona, Lucia Pasqualini, Luca Laudiero, Raffaella Di Carlo, Stefano la Tella e Alice Marziali.

Nei giorni scorsi Il Foglio ha raccontato che Talò, ringraziato da Meloni con una lettera per il suo lavoro (“da vero patriota”) svolto in quasi quarant’anni di carriera diplomatica, è diventato coordinatore della politica militare al ministero della Difesa di Guido Crosetto. Un ruolo “di supervisore creato ad hoc per non macchiargli una carriera considerata adamantina”, scrive lo stesso giornale. Per lui, ha confermato Il Foglio, sembra pronta la presidenza dell’Ispi non appena raggiunta, all’inizio del prossimo anno, l’età pensionabile.

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