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Un fondo ad hoc per il Copasir. Ecco perché se ne discute

Il Comitato “veleggia verso la centesima riunione dall’inizio della legislatura e la questione sicurezza nazionale con due guerre in corso è diventata fondamentale”, spiega il senatore leghista Borghi. La sua proposta per spese dedicate è stata dichiarata inammissibile durante l’esame del ddl bilancio ma ha ottenuto un appoggio trasversale. Palla ora a Camera e Senato

Potenziare il Copasir dotandolo di un suo fondo ad hoc, come accade per la commissione Antimafia? La questione rimane aperta, anche dopo che l’emendamento presentato dai relatori al ddl bilancio è stato dichiarato inammissibile per materia dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Il senatore Claudio Borghi della Lega, come risulta dal resoconto di seduta, ha sottolineato la “condivisione trasversale” dell’emendamento. “Il Copasir veleggia verso la centesima riunione dall’inizio della legislatura e la questione sicurezza nazionale con due guerre in corso è diventata fondamentale”, osserva Borghi parlando con Formiche.net.

L’emendamento prevedeva l’autorizzazione, a partire dall’anno prossimo, di una spesa annua aggiuntiva di 250.000 euro a favore delle due Camere per le spese per il funzionamento del Comitato di controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti, il cui bilancio è diviso tra Camera e Senato trattandosi di un organismo bicamerale. A copertura, si stabiliva una riduzione del fondo a disposizione del Parlamento per le modifiche alla manovra, che viene così ridotto da 100 milioni a 99,5 milioni per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.

La legge 124 del 2007, che ha riformato il comparto intelligence e dato vita al Copasir, prevede inoltre che quest’ultimo possa utilizzare i fondi per collaborazioni esterne “ritenute necessarie”, previa comunicazione ai presidenti delle Camere. Oggi i funzionari al Copasir sono forniti dalle Camere che sottoscrivono una dichiarazione di assunzione di responsabilità e impegno a non rivelare quanto appreso per ragioni di ufficio (a differenza degli esterni, per i quali servirebbe un nulla osta di sicurezza). La legge vieta le collaborazioni di appartenenti o ex appartenenti al Sistema di informazione per la sicurezza e di soggetti che collaborino o abbiano collaborato con organismi informativi di Stati esteri. Nelle voci di spesa del Copasir sono comprese anche le missioni all’estero.

La volontà politica sembra quella di mettere il Copasir, organismo previsto dalla legge, sullo stesso piano, per quanto riguarda le spese, della commissione Antimafia, che viene istituita a ogni legislatura con apposita norma. Attualmente, infatti, le spese del primo rientrano in quelle delle commissioni parlamentari, mentre quelle della seconda sono previste dalla legge istitutiva della stessa. Quella della legislatura in corso ha un limite massimo di 300.000 euro all’anno, per metà a carico del bilancio interno del Senato e per metà a carico del bilancio interno della Camera. È anche prevista la possibilità che i presidenti delle Camere autorizzino annualmente un aumento delle spese del 30 per cento.

L’auspicio di Borghi è che Camera e Senato “provvedano con atti autonomi” prossimamente.

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