Lo studio individua cinque argomenti molto rilevanti che stanno plasmando gruppi di elettori (o anche detti “tribù della crisi”), da destra a sinistra, e che stanno ridefinendo le prospettive politiche in tutta Europa. Ecco i risultati dell’ultimo sondaggio Ecfr
L’immigrazione è la prima tra le preoccupazioni degli elettori in Germania; il cambiamento climatico preoccupa Francia e Danimarca; la crisi economica è avvertita come problema principale dagli elettori in Italia e Portogallo, con la maggioranza del 34% in entrambi i Paesi che ritiene che questo tema sia quello che abbia inciso maggiormente, negli ultimi 10 anni, nella visione del proprio futuro (“sorprendentemente” la priorità degli elettori non è l’immigrazione); e la guerra della Russia in Ucraina sta diventando sempre più circoscritta nella mente degli elettori, al punto che ora è una questione prioritaria solo tra quelli più vicini al confine orientale dell’Europa.
È quanto emerge da uno studio dello European Council on Foreign Relations, “A crisis of one’s own: The politics of trauma in Europe’s election year”, basato su un sondaggio d’opinione pubblica svolto da YouGov, Datapraxis e Norstat in nove Stati membri dell’Unione europea (Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna), e in due Stati extraeuropei (Regno Unito e Svizzera). Questi dati, relativi a Paesi che rappresentano oltre il 75% della popolazione europea, forniscono un’istantanea molto rappresentativa delle posizioni politiche e delle preoccupazioni all’interno dell’Unione europea e di come le questioni chiave potrebbero influenzare le elezioni europee e nazionali di quest’anno.
Lo studio individua cinque argomenti molto rilevanti che stanno plasmando gruppi di elettori (o anche detti “tribù della crisi”), da destra a sinistra, e che stanno ridefinendo le prospettive politiche in tutta Europa. Questi gruppi possono essere suddivisi in base all’atteggiamento dei cittadini nei confronti delle seguenti problematiche che hanno colpito l’Unione europea a 27 negli ultimi anni: cambiamento climatico, crisi economica, immigrazione, pandemia e la guerra in Ucraina.
“Nelle elezioni del Parlamento europeo del 2019, la lotta è stata principalmente tra i populisti, che volevano voltare le spalle all’integrazione europea, e i partiti tradizionali, che volevano salvare il progetto europeo dalla Brexit e da Donald Trump”, ha dichiarato Mark Leonard, coautore e direttore dell’Ecfr, commentando il rapporto. “Ma, questa volta, sarà uno scontro tra i timori contrastanti dell’aumento delle temperature, dell’immigrazione, dell’inflazione e dei conflitti militari”, ha aggiunto. “Il nostro ultimo studio evidenzia che i cittadini europei si stanno allontanando dai vincoli ideologici di destra e sinistra, nel contesto di come vedono la politica nell’Unione europea, e che piuttosto sono guidati dalle crisi che hanno influenzato le loro vite negli ultimi anni”, ha aggiunto Ivan Krastev, coautore e presidente del Centre for Liberal Strategies.
Lo studio stima il numero degli appartenenti alle cinque tribù nelle prossime elezioni del Parlamento europeo del 2024. Coloro che ritengono che il cambiamento climatico sarà la principale crisi ad avere un impatto sul loro futuro: 73,5 milioni di elettori. Coloro che ritengono che la pandemia di Covid-19 sarà la principale crisi ad avere un impatto sul loro futuro: 73,6 milioni di elettori. Coloro che ritengono che la crisi economica globale sarà il problema principale ad avere un impatto sul loro futuro: 70,8 milioni di elettori. Coloro che ritengono che l’immigrazione sarà la principale crisi ad avere un impatto sul loro futuro: 58 milioni di elettori. Coloro che ritengono che la guerra della Russia contro l’Ucraina sarà la principale crisi ad avere un impatto sul loro futuro: 49,6 milioni di elettori. Infine, c’è anche un gruppo più piccolo, di 46,5 milioni di elettori, che non condivide nessuno di questi cinque orientamenti o non sa come rispondere a questa domanda.