Skip to main content

Telefonate da Roma e sherpa negli Usa. È iniziato il G7 italiano

In questi giorni il ministro Tajani ha sentito gli omologhi del forum (manca solo la tedesca Baerbock) dopo l’inizio della presidenza di Roma. A Washington c’è l’ambasciatore Ferrari, che si occupa del dossier a Palazzo Chigi

“Il nostro principale obiettivo è rafforzare il ruolo del G7 come fattore di stabilità capace di rispondere alle gravi crisi internazionali”, ha dichiarato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, intervenendo al question time alla Camera. Per il Medioriente “lavoriamo” per una “soluzione di due popoli e due Stati” e “confermiamo un sostegno forte e compatto del G7 all’Ucraina a fronte dell’aggressione russa”, ha spiegato ancora. “Kyiv deve continuare a contare sul nostro impegno per una pace giusta e duratura, anche in vista della ricostruzione”, ha aggiunto. Ricordando poi le priorità dell’agenda italiana (come Africa e migrazioni, intelligenza artificiale e Indo-Pacifico, Tajani ha sottolineato che l’Italia, durante la sua presidenza del G7, lavorerà per sostenere le imprese favorendone l’accesso ai mercati internazionali “a condizioni di concorrenza più eque e sviluppando catene di approvvigionamento più flessibili, trasparenti e sicure per ridurre le dipendenze in settori e materiali strategici”.

Il ministro è impegnato in questi primi giorni di presidenza italiana del forum nei colloqui telefonici con gli omologhi. Poche ore prima del question time alla Camera, infatti, ha sentito l’omologa giapponese, Yoko Kamikawa, per parlare delle linee guida della presidenza italiana del G7, oltreché delle principali crisi in corso, dall’Ucraina al Medioriente, continuando a dare priorità alle sfide dell’Indo-Pacifico. Lunedì il ministro degli Esteri ha sentito gli omologhi di Regno Unito e Francia, rispettivamente lord David Cameron e Catherine Colonna. Giovedì scorso con l’omologa canadese Melanie Jolie. Il ciclo di colloqui con gli omologhi era iniziato martedì con lo statunitense Antony Blinken. La “profonda amicizia” che lega Roma e Washington “ci consentirà di convergere insieme agli altri Partner G7 su azioni concrete che porteranno beneficio a tutti”, si legge in una nota della Farnesina diffusa dopo la telefonata con il segretario di Stato americano. Manca soltanto la tedesca Annalena Baerbock.

In questi giorni è in missione negli Stati Uniti, l’ambasciatore Luca Ferrari, sherpa G7 e G20 del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nell’agenda del diplomatico incontri con il Consiglio per la sicurezza nazionale, il dipartimento di Stato e le istituzioni economiche internazionali con sede a Washington. Tra gli incontri di ieri, anche quello con James O’Brien, assistant secretary per l’Europa e l’Eurasia, che ha partecipato anche a un cena a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatore italiano a Washington, in onore della presidenza italiana del G7.



×

Iscriviti alla newsletter