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Santagata mancherà anche al centrodestra. Il ricordo di Rotondi

Giulio Santagata era un vero uomo di Stato e aveva il senso della continuità della azione di governo. Il ricordo di Gianfranco Rotondi che gli succedette alla guida del dicastero per l’Attuazione del programma

Con Giulio Santagata scompare una figura di primo piano della seconda repubblica, lato centrosinistra. Non era uomo da prima pagina, non la cercava. Era un intellettuale prestato alla politica, con vantaggio di quest’ultima. Suo scopritore fu Romano Prodi, ma vale anche il viceversa: Santagata puntò sulla leadership di Prodi, e contribuì a costruirla pazientemente a metà degli anni Novanta, quando Silvio Berlusconi furoreggiava e il centrosinistra era un cantiere confuso e velleitario.

Prodi ebbe al suo fianco un gruppo di intellettuali e operatori politici che credettero in lui: persone di valore, alcune delle quali ho avuto poi la fortuna di avere anche al mio fianco. Giulio Santagata invece rimase sempre a fianco del professore bolognese, nei giorni di sole allo zenit e in quelli- inevitabili in politica – di tempo grigio e tempestoso.

In parte l’Ulivo fu una creazione di Santagata, al pari del mitico pullman che portò Prodi in giro per tutta l’Italia, con tappe innumerevoli che segnarono il crescendo rossiniano del consenso del futuro premier del centrosinistra. Le due vittorie di Prodi furono firmate anche da Santagata, direttore della “fabbrica del programma”, un’altra invenzione che portò bene all’Ulivo e al centrosinistra.

Coerentemente con questo ruolo di ideazione programmatica, Santagata andò ad occupare il ruolo di ministro del programma nel secondo governo Prodi, e mantenne questo ruolo fino alla caduta di quell’esecutivo.

Fui suo successore alla guida del dicastero, e dopo lo scambio rituale di consegne continuammo a sentirci e collaborare: era un vero uomo di Stato, e aveva il senso della continuità della azione di governo.

Oggi Santagata se ne va, in un contesto totalmente diverso da quello che aveva contribuito a costruire. Chissà cosa pensava di Elly Schlein, dei campi larghi coi populisti, del centrodestra al governo senza più l’odiosamato Berlusconi.

Non lo sapremo mai. Sappiamo invece che Giulio mancherà anche a noi del centrodestra, moltissimo.



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