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OpenAI sospende gli sviluppatori del primo bot “elettorale” negli Usa

La società ha chiuso le porte alla startup Delhi, che aveva realizzato un finto Dean Phillips, impegnato (senza speranze) nelle primarie dem. Un caso che racconta lo scetticismo della Silicon Valley verso Biden e i rischi per i processi democratici legati alle tecnologie emergenti

In linea con il rafforzamento delle politiche a tutele dei processi democratici, OpenAI ha deciso di sospendere la startup Delhi, sviluppatrice di un bot che impersonava Dean Phillips, deputato del Minnesota e candidato alle primarie del Partito democratico contro il presidente Joe Biden.

Milionario per l’impero di famiglia sugli alcolici e per aver fondato il colosso dei gelati Talenti, Phillips non ha possibilità concrete di insidiare la leadership di Biden nel partito né tantomeno di conquistare la Casa Bianca. Ma può contare sull’appoggio di alcuni insider della Silicon Valley e del loro Super Pac “We Deserve Better”, fondato da Jed Somers e Matt Krisiloff, già chief of staff del numero uno di OpenAI, Sam Altman, e finanziato, tra gli altri, dal miliardario Bill Ackman, in prima linea per la cacciata di Claudine Gay dalla guida dell’Università di Harvard dopo le parole sul conflitto tra Israele e Hamas. Il gruppo ha utilizzato l’intelligenza artificiale per promuovere il candidato, tra cui un bot – Dean.Bot – in grado di interagire con gli elettori. Oltre al nodo dell’uso dell’intelligenza artificiale, “We Deserve Better” conferma lo scetticismo della Silicon Valley verso il presidente uscente ritenuto troppo anziano e soprattutto a rischio sconfitta contro Donald Trump.

Ma OpenAI ha deciso di sospendere Delhi, come ha rivelato il Washington Post. “Chiunque lavori con i nostri strumenti deve seguire le nostre politiche di utilizzo”, ha dichiarato in un comunicato Lindsey Held, portavoce di OpenAI. “Abbiamo recentemente rimosso un account di sviluppatore che violava consapevolmente le nostre politiche di utilizzo delle API, che non consentono di fare campagne politiche o di impersonare un individuo senza consenso”, ha aggiunto. Di conseguenza, Delphi ha spento Dean.Bot.

Questo bot ha rappresentato il primo caso di utilizzo di una tecnologia emergente che, secondo gli esperti, potrebbe causare danni significativi alle elezioni. Aveva un disclaimer che spiegava che si trattava di uno strumento di intelligenza artificiale e non del vero Dean Phillips. Inoltre, richiedeva il consenso degli elettori all’utilizzo. Mentre i suoi sostenitori, tra cui We Deserve Better, sono convinti che i bot, se usati in modo appropriato, possano educare gli elettori offrendo loro un modo divertente per saperne di più su un candidato, alcuni ricercatori hanno dichiarato al Washington Post che tali tecnologie potrebbero indurre le persone ad accettare uno strumento pericoloso, anche in presenza di disclaimer.



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