Dopo l’attacco di Hamas in Israele fino a fine 2023 sono arrivate 200 segnalazioni all’Oscad. Nello stesso periodo del 2022 erano state soltanto 17, ha spiegato in audizione il capo della Polizia. “Atmosfera agghiacciante”, ha commentato la senatrice Segre
In Italia c’è stata una proliferazione di atti discriminatori a partire dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas in Israele: fino al 31 dicembre sono arrivate all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori 200 segnalazioni; erano state solo 17 nell’analogo periodo del 2022. E sempre dal 7 ottobre si contano 20 segnalazioni da parte di studenti universitari israeliani. Sono i numeri forniti ieri dal prefetto Vittorio Pisani, capo della Polizia convocato dalla Commissione parlamentare per il contrasto all’intolleranza, al razzismo e all’antisemitismo.
Anche le manifestazioni hanno subito un “aumento enorme” dopo il 7 ottobre. Sono state complessivamente 890, delle quali 661 in solidarietà con il popolo palestinese, 30 a favore di Israele e 199 genericamente per la pace. Nel corso di queste iniziative “non sono stati rilevati particolari comportamenti di apologia di reati né scontri violenti, né arresti in flagranza”, , ha informato Pisani. Lo prova sta nel basso numero di denunciati: una decina circa. Ciò, ha riferito il prefetto, è legato al fatto che “moltissimi degli eventi sono al limite della soglia della rilevanza penale: forse è necessario un intervento culturale diffuso per sensibilizzare sull’antisemitismo”. Nelle università si sono svolte 64 manifestazioni, quasi esclusivamente pro-Palestina e anche in questi casi non si sono registrati problemi di ordine pubblico.
Dagli atenei arriva però un’altra notizia: le 20 segnalazioni da parte di studenti universitari israeliani in Italia che hanno subito atti discriminatori. “Nel rispetto dell’autonomia dei rettori”, ha spiegato il capo della Polizia, “occorre comprendere insieme a loro la portata degli episodi e quale intervento formativo possa essere messo in campo con l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori nell’ambiente universitario”.
Ha parlato di “atmosfera agghiacciante” la senatrice Liliana Segre, presidente della commissione. Una “tristezza terribile del tempo che stiamo vivendo”. “Il 7 ottobre sono successe cose che mi hanno lasciata sgomenta”, ha detto in serata al Memoriale della Shoah a Milano per l’anniversario degli 80 anni della sua deportazione. “Non penso proprio di dover rispondere”, ha sottolineato, “di dovermi discolpare, in quanto ebrea, di quello che fa lo Stato di Israele”.
Il punto sembra essere proprio questo: assimilare il governo israeliano, e non soltanto Israele, agli ebrei.“L’immagine degli ebrei in questo momento”, ha detto Rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, “è devastante. Siamo tornati a essere considerati vendicativi, crudeli assetati di sangue e non è una novità assoluta. È già successo nella propaganda nazifascista”, ha avvertito.