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Fake news e IA. Il rischio ingerenze elettorali secondo Meloni

In un’intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, la presidente del Consiglio parla della minaccia della guerra ibrida verso la democrazie. “Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione”

Gli effetti politici del flusso di fake news causato dall’intelligenza artificiale sono “un problema di grande attualità che si sta diffondendo ovunque a grande velocità, con impatti che vanno dalla polarizzazione interna delle nostre società all’ingerenza nelle elezioni e nei processi democratici”. Lo afferma Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, in un’intervista al quotidiano Yomiuri Shimbun, nella giornata del suo incontro a Tokyo con il primo ministro giapponese Fumio Kashida.

Le “false informazioni”, così come il governo italiano preferisce chiamare le fake news evitando anglicismi, “costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie”, ha spiegato ancora Meloni rispondendo alle domande del giornale giapponese. “Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie. Credo che le nostre risposte, che stiamo continuando a definire grazie anche al lavoro congiunto in sedi come il G7, debbano necessariamente coniugare soluzioni tecniche e strumenti normativi adeguati alla portata della sfida”, ha proseguito.

Sono tanti gli appuntamenti elettorali del 2024: oltre due miliardi di persone alle urne in 12 mesi. Occasioni perfette per testare i sistemi di intelligenza artificiale come raccontato su queste pagine da Pierluigi Paganini. Ma anche test fondamentali per le società aperte davanti a possibili interferenze e ingerenze di attori legati a Stati come Russia, Cina, Iran e Corea del Nord. Si è iniziato da Taiwan e si finirà con gli Stati Uniti, passando per l’Unione europea.

In vista del voto per il rinnovo del Parlamento europeo, l’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (Enisa) ha lanciato un messaggio nel suo recente rapporto “Threat Landscape” 2023, in cui particolare attenzione è posta su intelligenza artificiale e deep learning. Deepfake e altre tecnologie simili possono contribuire all’obiettivo di attacchi di social engineering. Per questo, è fondamentale tenere alta la guardia su chatbot, manipolazione delle informazioni e criminalità informatica, si legge nel documento.

Recentemente, la propaganda russa ha cavalcato alcune narrazioni specifiche riguardanti l’energia e le sanzioni, con riferimento alle conseguenze della guerra in Ucraina e con l’obiettivo di alimentare divisioni nella società, e dunque nella politica, dei Paesi interessati, Italia compresa, per fiaccare il sostegno occidentale a Kyiv. Sono gli stessi temi che già avevano segnato il dibattito politico in Italia prima delle elezioni politiche del settembre 2022, come evidenziato in un rapporto dello European Council on Foreign Relations (di cui chi scrive è co-autore).

Lo stesso documento si chiude con alcune consigli: “Considerato il peso che potrebbe avere l’Italia in Europa all’indomani delle elezioni europee, l’Italia dovrebbe dare totale sostegno politico alla prossima Commissione nell’impegnarsi nella lotta alla disinformazione. Inoltre, come nel caso della migrazione, il governo italiano dovrebbe includere la lotta alla disinformazione nel programma della presidenza italiana del G7 del 2024 come sfida prioritaria da affrontare a livello multilaterale”.

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