Il governo sta “esaminando” ogni nuova richiesta, ha spiegato il ministro degli Esteri irlandese negando tensioni con Mosca. È la conferma del giro di vite iniziato dopo l’invasione dell’Ucraina
Micheál Martin, ministro degli Esteri irlandese (Tánaiste), ha annunciato che il suo governo sta “esaminando” ogni nuova richiesta di visto per i diplomatici russi in arrivo nel Paese. È la risposta a un recente articolo dell’Irish Times secondo il quale l’Irlanda starebbe rifiutando di concedere nuovi visti diplomatici ai funzionari russi nel tentativo di ridurre le dimensioni dell’ambasciata di Dublino a causa dei timori di spionaggio.
Il giornale ha evidenziato che dall’inizio dell’aggressione russa dell’Ucraina, cioè da quasi due anni, il numero dei diplomatici e del personale amministrativo nell’ambasciata di Orwell Road si è dimezzato, passando da un massimo di 30 unità. Poco dopo l’invasione, l’Irlanda ha espulso quattro diplomatici per spionaggio. Secondo il Times di Londra uno dei motivi principali per cui Dublino aveva espulso i diplomatici, almeno uno dei quattro ufficiale dell’intelligence militare russa (Gru), era legato ai contatti con repubblicani dissidenti e paramilitari lealisti nella Repubblica d’Irlanda e nell’Irlanda del Nord, che è territorio britannico.
Da allora, ha cercato di ridurne ulteriormente il numero congelando le richieste di visto da parte dei funzionari in arrivo, attirando le ire dell’ambasciata russa che lamenta una grave carenza di personale.
Il governo, ha spiegato Martin, ha preso “provvedimenti” al fine di “ridurre in modo significativo il numero di persone” nell’ambasciata, “in particolare coloro che sono stati avvisati di non essere effettivamente diplomatici, ma di svolgere funzioni di intelligence”, ha dichiarato all’Irish Times a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in Germania. “Quindi, l’ambasciata è molto, molto ridotta. Credo che ora sia scesa a 15 grazie alle azioni che abbiamo intrapreso”. Si tratta di una cifra che “dovrebbe essere adeguata” alle esigenze russe in Irlanda, ha dichiarato ancora. Ha poi smentito i problemi con la diplomazia russa, spiegando che “quando i nostri servizi di intelligence ci informano che sono in corso altre attività, prendiamo provvedimenti per assicurarci che ciò non accada”.
Nel 2018, il governo irlandese aveva introdotto normativa d’urgenza per annullare un allargamento precedentemente approvato del complesso diplomatico russo nella capitale irlandese, presumibilmente a causa delle preoccupazioni sulle attività di spionaggio da parte dei diplomatici russi.