L’amministrazione Biden lancia il Foreign Ministry Channel for Health Security per non farsi trovare nuovamente impreparati a una pandemia e a tutto ciò che porta con sé, disinformazione compresa. Ecco i Paesi che hanno aderito
La sicurezza sanitaria, o meglio la cosiddetta health security, è “una priorità” della politica estera dell’amministrazione Biden. Che, proprio questo, la scorsa settimana ha lanciato il Foreign Ministry Channel for Health Security a cui hanno aderito Arabia Saudita, Australia, Bangladesh, Canada, Corea del Sud, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Marocco, Norvegia, Regno Unito, Spagna, Sudafrica, Svezia e Tailandia, oltre all’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico Asean) e all’Unione europea.
Tre le lezioni della pandemia Covid-19, si legge in una nota della diplomazia americana, “un rischio sanitario in qualsiasi parte del mondo è una minaccia per tutto il mondo”; “le pandemie minacciano non solo la salute, ma anche la nostra sicurezza nazionale ed economica”; “dobbiamo fare molto di più per prepararci alla prossima pandemia e possiamo e dobbiamo migliorare la preparazione e la risposta attraverso le quattro C, ovvero collaborazione, coordinamento, cooperazione e comunicazione”.
Le questioni sanitarie trascendono il settore della sanità e i ministeri degli Esteri hanno un ruolo importante nella preparazione e nella risposta alle minacce alla sicurezza della salute pubblica, sottolinea ancora il dipartimento di Stato. Per questo, il nuovo canale “servirà come piattaforma per i ministeri degli Esteri per concentrare l’attenzione e l’azione diplomatica sulla sicurezza sanitaria globale”.
La nascita di questo canale conferma la complessa delle sfide in un’era di competizione internazionale. “I cambiamenti climatici, la sempre maggiore instabilità regionale che comporta massicci flussi di migranti e l’aumento della disinformazione – che può essere esacerbata da tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale – rendono ancora più complesso il compito di prevenire e rispondere alla prossima pandemia”, scrive il dipartimento di Stato rimarcando la necessità di “un’ampia cooperazione internazionale” per rafforzare la sicurezza sanitaria collettiva.