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Stop ai gemellaggi con la Cina. La mossa dello Stato dell’Indiana

“Il Partito comunista cinese spinge gli accordi di gemellaggio per ottenere un punto d’appoggio qui, non per aiutare l’Indiana”, ha dichiarato il deputato Banks. Appunti per Asti, in Piemonte

Lo Stato dell’Indiana ha deciso di vietare alle città, a partire dal 1° giugno, di firmare accordi di gemellaggio con le comunità di sei Paesi “stranieri avversari”, ovvero Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Russia e Venezuela. I sostenitori della decisione, contenuta in undici righe delle 112 pagine dell’House Enrolled Act 1120, dicono che il divieto è destinato a essere retroattivo. Ma non è opinione condivisa: non tutti, infatti, pensano che invaliderebbe gli oltre 20 accordi esistenti che coinvolgono le municipalità dell’Indiana. Inoltre, non influisce sull’accordo di gemellaggio siglato dallo Stato con la provincia cinese di Zhejiang. Non mancano i critici, che accusano, con uno slancio tipicamente americano, l’amministrazione statale di voler decidere al posto delle città.

“Il Partito comunista cinese spinge gli accordi di gemellaggio per ottenere un punto d’appoggio qui, non per aiutare l’Indiana”, ha dichiarato il repubblicano Jim Banks, che alla Camera dei rappresentati di Washington rappresenta l’Indiana, in una dichiarazione all’Indiana Capital Chronicle. “Sono lieto che i politici dello Stato stiano lavorando per eliminare l’influenza del Partito comunista dal nostro Stato, che ciò significhi vietare l’acquisto di terreni (agricoli) o accordi di cooperazione con il nostro principale avversario”, ha aggiunto. “So che” questi accordi “vengono solitamente presentati come un modo per scambiare cultura e buona volontà. E anche se questo può essere vero per la maggior parte di essi, penso che gli accordi di gemellaggio con i Paesi elencati come avversari stranieri meritino un po’ più di controllo”, ha dichiarato il deputato democratico Mitch Gore. “È un metodo con cui questi Paesi possono esercitare un po’ di soft power e cercare di influenzare i politici americani”, ha aggiunto Gore, il primo a proporre il divieto.

La proposta è stata finalizzata e firmata in legge poco più di un mese dopo che il Washington Post ha raccontato la rinnovata attenzione della Cina verso le amministrazioni statali americane, in particolare verso Indiana e Minnesota. Durante un recente in viaggio in Cina, Jim Brainard, fino a gennaio sindaco repubblicano di Carmel, nell’Indiana, già gemellata con la toscana Cortona, ha ratificato un accordo di gemellaggio con Xiangyang, città dello Hubei.

È grazie a questi accordi fatti in nome degli scambi culturali e commerciali che la Cina e il Partito comunista cinese fanno spesso affidamento quando incontrano difficoltà con il governo centrale, come ha spiegato un anno fa Mareike Ohlberg, senior fellow del German Marshall Fund, in audizione davanti alla US-China Commission di Washington.

Basti pensare al caso italiano di Asti, in Piemonte, dove il sindaco Maurizio Rasero, che l’anno scorso ha siglato il gemellaggio con la città di Nanyang, si è speso in elogi al memorandum d’intesa Italia-Cina sulla cosiddetta Via della Seta prima che il governo Meloni, di centrodestra come lui, decidesse di non rinnovarlo

Recentemente, il primo cittadino ha consegnato a Zhao Zhijn il titolo di “ambasciatore nel mondo delle eccellenze del territorio astigiano”, per la prima volta assegnato dopo l’istituzione nello scorso autunno. Il riconoscimento è stato assegnato in considerazione dell’attività svolta da Zhao per rafforzare gli scambi e i rapporti di amicizia tra la Nanyang e Asti, un legame nato da poco più di un decennio. Precisamente, nel 2011, quando la Nanyang Xi Reduction Vehicle Damper Company, di cui Zhao è presidente e direttore generale, ha acquisito la storica azienda astigiana Way Assauto. Infine, è di qualche giorno fa la notizia di un chirurgo dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti che parteciperà a un corso di formazione sulla chirurgia mininvasiva del fegato in Cina. Tutte le spese di trasferta e soggiorno sono coperte dall’Ospedale di Chengdu, ha spiegato l’amministrazione. Proprio come i viaggi in Cina del sindaco, sempre accompagnato Claudio Lu Xiao, manager della Way Assauto e responsabile dell’ufficio relazioni con la Cina in seno al Comune di Asti.


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