L’accelerazione tecnologica sta spingendo l’umanità verso un nuovo paradigma, in cui la capacità di adattamento e di innovazione determinerà il successo delle nazioni. Il nostro Paese, con il suo ricco patrimonio di creatività, ingegno e competenze, è chiamato a un ruolo di leadership in questa trasformazione. Il primo passo è investire massicciamente sui fattori abilitanti che consentiranno lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie. Su Formiche l’intervento di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy
Intelligenza artificiale, quantum computing, cyber-security e data economy: sono i pilastri su cui si erigerà il futuro dell’Italia e dell’Unione europea, in un contesto di crescente competizione con le principali potenze mondiali. L’interconnessione e l’efficace combinazione di questi nuovi ambiti possono rivoluzionare non solo i nostri sistemi produttivi, ma anche l’intera struttura sociale ed economica. L’accelerazione tecnologica sta spingendo l’umanità verso un nuovo paradigma, in cui la capacità di adattamento e di innovazione determinerà il successo delle nazioni. Il nostro Paese, con il suo ricco patrimonio di creatività, ingegno e competenze, è chiamato a un ruolo di leadership in questa trasformazione.
Tuttavia, per farlo, dobbiamo affrontare con determinazione le sfide e cogliere le opportunità offerte da queste nuove frontiere della scienza e della tecnologia. Il primo passo è investire massicciamente sui fattori abilitanti che consentiranno lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie. Ciò significa non solo promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore, ma anche creare un ambiente favorevole all’innovazione, con politiche industriali e normative mirate a incentivare gli investimenti privati e a facilitare la collaborazione tra pubblico e privato. È fondamentale, inoltre, che questo sviluppo sia guidato da una visione etica e orientata al bene comune.
Le tecnologie emergenti, se utilizzate correttamente, possono portare benefici enormi all’intera società, migliorando la qualità della vita, aumentando l’efficienza dei servizi pubblici e stimolando la crescita economica. Tuttavia è anche importante garantire che siano utilizzate in modo responsabile, rispettando i diritti umani, la privacy e la sicurezza dei cittadini.
In questo contesto la collaborazione internazionale riveste un’importanza cruciale. Le sfide poste dalle tecnologie emergenti sono globali per natura e richiedono una risposta concertata da parte delle nazioni. La prossima riunione ministeriale del G7 sarà un’occasione preziosa per promuovere una cooperazione più stretta su questi temi condividendo esperienze, best practice e risorse.
Le riunioni a Verona e Trento segneranno l’inizio della presidenza italiana del G7 e avranno come focus l’intelligenza artificiale, l’industria, lo spazio, l’innovazione e la transizione energetica e digitale. Sarà un’opportunità per mettere in luce il ruolo cruciale che l’Italia può svolgere in questo contesto, promuovendo la nostra eccellenza tecnologica e industriale e aprendo nuove opportunità di collaborazione con i nostri partner internazionali.
Come governo ci impegniamo a sostenere l’innovazione e lo sviluppo delle tecnologie emergenti, garantendo al contempo che esse siano utilizzate per promuovere il bene comune e la crescita economica sostenibile. Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo anche fiduciosi nelle nostre capacità di affrontarle con determinazione e visione. Il futuro è nelle nostre mani, dobbiamo agire con coraggio e lungimiranza per guidare l’Italia e l’Europa verso una nuova era di prosperità e innovazione.
(pubblicato sull’ultimo numero della rivista Formiche)