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Cosa c’è nella nuova strategia Usa per l’open source intelligence

La comunità guidata da Haines si è dotata di una strategia per gestire le informazioni sulle fonti aperte: fondamentale la condivisione con i partner stranieri, l’industria e il mondo accademico. Il pallino rimane nelle mani della Cia: strada barrata (almeno per ora) alla nascita di una nuova agenzia ad hoc

Si parla tanto di Osint, cioè di open source intelligence, ovvero dell’intelligence basata sulle fonti aperte. Questo metodo di raccolta, favorito dal ruolo cruciale delle nuove tecnologie, sta avendo un ruolo cruciale nel contesto della guerra causata dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata oltre due anni fa. Per questo, la comunità d’intelligence americana ha deciso di dotarsi di una una strategia triennale (2024-206) per gestire l’Osint.

Il documento, pubblicato nei giorni scorsi, si apre con l’intervento di Avril Haines, direttrice dell’intelligence nazionale, che sottolinea come l’intelligence su fonti aperte permetterà alle agenzie e organizzazioni d’intelligence americane di “fornire un supporto completo ai responsabili politici per la sicurezza nazionale e creerà ulteriori opportunità per essere trasparente con i nostri partner e il pubblico sulle minacce che affrontiamo”. Per raggiungere questo risultato, però, serve “una visione comune e solide fondamenta che siano coerenti con i valori di società libere e aperte”. La nuova strategia Osint della comunità d’intelligence rappresenta, scrive ancora Haines, “l’inizio di un processo a lungo termine che professionalizzerà la disciplina Osint, trasformerà l’analisi e la produzione dell’intelligence e creerà nuove strade per la collaborazione con brillanti innovatori americani e partner stranieri like-minded”.

Quattro gli obiettivi: coordinare l’acquisizione di dati open source e ampliare la condivisione dei dati; stabilire una gestione integrata delle raccolte open source; promuovere l’innovazione Osint per fornire nuove capacità; sviluppare la forza lavoro e il talento Osint di nuova generazione. Inoltre, la strategia, che verrà rivista ogni anno per rimanere al passo con i cambiamenti, definisce “essenziale” avere “una governance efficace e di supporto e solidi partenariati con l’industria, il mondo accademico e le controparti estere saranno essenziali per il successo della missione Osint e fattori chiave per la strategia Osint della comunità d’intelligence”.

L’Osint è responsabilità del direttore della Central Intelligence Agency, che delega al direttore della Open Source Enterprise, struttura interna alla stessa agenzia. L’attuale capo, William Burns, scrive nella premessa che “in questo momento cruciale, in cui l’Osint è sempre più importante e sempre più richiesta, una strategia Osint a livello di comunità d’intelligence è fondamentale per aiutare la comunità d’intelligence a procedere in modo coordinato e determinato”.

La strategia fissa il punto sulle responsabilità dell’Osint: la Central Intelligence Agency, che è a capo della catena, opera “in stretta collaborazione” con gli uffici preposti alla Defense Intelligence Agency e presso l’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale. Sembra dunque sbarrata, almeno per ora, la strada che porta alla nascita di una nuova, la diciannovesima, agenzia nella comunità d’intelligence americana.


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