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Le novità dell’Esercito Usa. Ecco le task force multi-dominio

La US Army ha pubblicato i suoi piani di modifica per i prossimi anni. L’obiettivo è di razionalizzare e riadattare l’esercito agli scontri convenzionali. Le task force multi-dominio saranno centrali, verranno riorganizzate le forze, si investirà nelle capacità contraeree e sarà modificato il corpo di reclutamento

Lo US Army ha pubblicato i progetti che modificheranno la struttura delle sue forze. La motivazione di questo sviluppo è il bisogno di abbandonare la struttura ideata per affrontare guerre di counter-insurgency e operazioni peacekeeping per focalizzarsi sul combattere guerre su larga scala contro avversari di un simile livello tecnologico. Ad oggi, l’esercito americano, soffre di un divario tra la dimensione per cui era stata modellato, 494mila uomini, e la sua dimensione permessa dal congresso, 445 mila. Il primo obiettivo è di aumentare il numero di effettivi a 470mila riducendo la dimensione ideale ma, in pratica, aggiungendo 25mila nuove posizioni alle forze di terra americane entro il 2029. Facendo congiungere il numero ideale e le dimensioni effettive la US Army potrà assicurarsi di avere sempre un livello adeguato di combat readiness.

Le Multi-domain task forces

La prima rivoluzione sarà la strutturazione definitiva delle cinque Task force multi-dominio (Multi-domain task force, Mdtf). Queste unità, nate nel 2017, sono lentamente aumentate di numero, fino alle cinque definitive di oggi, venendo schierate nei teatri europei e asiatici. Il concetto dietro quest’unità è di sviluppare un raggruppamento di forze mobile e di dimensioni ridotte capace di emanare e rispondere a minacce su tutti i domini dello scontro, dallo spazio a quello terrestre passando per il cyber e l’elettromagnetico. L’ammiraglio Harry Harris riassunse la funzione delle Mdtfs dicendo che dovevano “affondare navi, neutralizzare satelliti, abbattere missili e aeroplani e hackerare o interferire con le abilità di command and control del nemico”. Nel futuro le Mdtfs saranno composte da un centro di comando con un suo battaglione, un battaglione di effetti multi-dominio, un battaglione di fuoco a lungo raggio, un battaglione di protezione dal fuoco indiretto (Ifcp) e un battaglione di supporto alla brigata.

La ristrutturazione del personale

Nel contesto di ristrutturazione la US Army modificherà anche la sua distribuzione di uomini eliminando le figure che erano incentrate sulle capacità counter-insurgency, ricollocando i soldati che coprivano quei ruoli in posizioni più adatte al nuovo concetto di esercito. Ad esempio, le forze speciali verranno ridotte di circa tremila uomini, ciò avverrà andando ad eliminare le posizioni, oggi scoperte, che, storicamente, risultano più difficili da occupare. L’obbiettivo è, però, di ridurre i numeri delle forze speciali conservando, al contempo, le capacità operative attualmente disponibili. Inoltre, molti ingegneri, appartenenti a battaglioni per le operazioni di counter-insurgency, verranno spostati al livello divisionale formando, così, una riserva strategica impiegabile dal comando nelle operazioni su larga scala a cui la US Army prevede di prendere parte.

Le capacità antiaeree

Dal punto di vista organizzativo e dell’equipaggiamento il focus sarà sull’incremento delle capacità antiaeree dell’esercito americano. Verranno aggiunti quattro battaglioni Ifcp per potenziare le capacità a medio e corto raggio di abbattere Uav, missili e colpi di mortaio. Verranno aggiunte nove batterie di difesa contro gli Uav sia ai battaglioni Ifcp che a quelli antiaerei delle divisioni. Inoltre, verranno creati quattro nuovi battaglioni Maneuver short range air defense (M-Shorad) per rispondere a minacce aeree ad ala rotante e fissa e agli Uav.

Il sistema di reclutamento

Infine, la US Army vuole professionalizzare e razionalizzare le sue forze di reclutamento. Il primo obbiettivo sarà ottenuto aumentando il numero di laureati all’interno del US Recruiting command, facendolo arrivare ad un terzo del totale entro il 2028. Il secondo, invece, si otterrà rendendo il Recruiting command un comando a tre stelle che controlla le cinque brigate di reclutamento, il comando dei cadetti dell’esercito e l’Army’s enterprise marketing office rispondendo direttamente al segretario e al capo di Stato maggiore dell’Esercito.

Le ragioni dei cambiamenti

Questi sviluppi sono il prodotto dell’esperienza russa in Ucraina che, come dichiarato dalla pubblicazione stessa, ha dimostrato la necessità di rimodellare l’esercito verso il combattimento di guerre convenzionali. Anche l’enorme attenzione data alle capacità antiaeree è un prodotto dei recenti sviluppi, dato il ruolo centrale dei droni nelle operazioni in Ucraina, e della crescente minaccia dell’arsenale missilistico di Pechino. Le riforme al corpo di reclutamento, invece, sono la conseguenza delle difficoltà dell’esercito nel raggiungere i suoi obbiettivi di personale qualificato. Le Mtdfs rappresentano un’unità costantemente pronta a impiegare e rispondere a ogni tipo di minaccia sul campo di battaglia. Solo il battesimo del fuoco potrà mostrare se le Mtdfs rispetteranno le aspettative.



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