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Gli Usa marciano verso il divieto di TIktok, e l’Italia? Bergamini (FI) interroga il governo

Il disegno di legge americano “sell or ban”, già approvato dalla Camera, ha riacceso il dibattito anche nel nostro Paese. La deputata di Forza Italia chiede all’esecutivo se intende limitarne l’uso almeno sui dispositivi delle pubbliche amministrazioni

Che cosa intende fare il governo Meloni nei confronti di TikTok? A chiederlo è Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, anche alla luce del dibattito in corso negli Stati Uniti dove una proposta di legge, se approvata anche dal Senato e poi firmata dal presidente Joe Biden, potrebbe imporre alla casa madre, la cinese ByteDance, di cedere le attività in America pena il divieto dell’app.

Non è la prima volta che Bergamini interroga il governo sul dossier. Lo aveva fatto già l’anno scorso (senza ricevere risposta), dopo che Washington aveva deciso di vietare su tutti i dispositivi federali la piattaforma, definita una “minaccia alla sicurezza nazionale” per le leggi a cui è soggetta ByteDance in Cina. All’epoca si era vociferato di un divieto anche per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni italiane in linea con quanto deciso dalle istituzioni europee. Ma non se ne fece nulla.

Così, alla luce del dibattito in corso negli Stati Uniti che ha portato anche altri Paesi alleati a interrogarsi sull’app, Bergamini ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri.

La deputata ricorda che TikTok, “a seguito di un presunto non corretto utilizzo dei dati dei propri utenti, è stata oggetto di una lunga serie di misure interdittive da parte di diversi stati e istituzioni nel mondo”. Cita i divieti negli Stati Uniti, e il recente voto della Camera dei rappresentanti sul disegno di legge “sell or ban”, e nell’Unione europea. Ed evidenzia che di recente la piattaforma in Italia ha subito una pesante sanzione economica, pari a 10 milioni di euro, irrogata dall’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, per l’inadeguato controllo dei contenuti che circolano sulla piattaforma, con particolare riferimento a quei contenuti che possono mettere a rischio i minori.

“Il quadro che emerge desta preoccupazione sia in ordine alla tutela della privacy e al corretto utilizzo dei dati degli utenti, sia in merito alla sicurezza di contenuti diffusi dalla piattaforma”, si legge nell’interrogazione. Per questo, chiede al governo di sapere “quali iniziative intenda assumere per approfondire” queste tematiche espresse, “anche al fine di valutare eventualmente – solo laddove si rendano necessarie – misure di limitazione dell’utilizzo dell’applicazione TikTok pure sul territorio italiano, con particolare riguardo al suo impiego sui dispositivi in dotazione ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, per salvaguardare la sicurezza nazionale”.

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