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Che cos’è Predator, lo spyware sanzionato dagli Usa

Washington ha sanzionato due individui e cinque società associate al consorzio Intellexa, guidato dall’ex militare israeliano Tal Dilian. Spiava funzionari governativi, giornalisti ed esperti politici

Il governo degli Stati Uniti ha sanzionato due individui e cinque società associate al consorzio Intellexa, holding con sede nelle Isole Vergini britanniche, guidata dall’ex militare israeliano Tal Dilian. La ragione: “Il loro ruolo nello sviluppo, gestione e distribuzione della tecnologia spyware commerciale utilizzata per prendere di mira gli americani, compresi funzionari governativi statunitensi, giornalisti ed esperti politici”, si legge in una nota dell’Ufficio di controllo dei beni esteri (Ofac) del dipartimento del Tesoro.

La proliferazione di spyware commerciali pone rischi distinti e crescenti per la sicurezza degli Stati Uniti ed è stata utilizzata in modo improprio da attori stranieri per consentire violazioni dei diritti umani e prendere di mira dissidenti in tutto il mondo per repressione e ritorsioni, spiega ancora la dichiarazione.

In particolare, le sanzioni annunciate prendono di mira il consorzio Intellexa, che secondo le autorità americane ha venduto e distribuito spyware commerciale e strumenti informatici per campagne di sorveglianza mirate e di massa. Altre entità associate a Intellexa vengono sanzionate per il loro ruolo nello sviluppo e nella distribuzione di un pacchetto di strumenti noto come Predator, che consente a un utente di infiltrarsi nei dispositivi elettronici tramite attacchi zero-click, che non richiedono alcuna interazione da parte dell’utente affinché lo spyware possa infettare il dispositivo.

Queste sanzioni hanno un impatto specifico su Dilian e sull’altro protagonista della vicenda, Sara Aleksandra Fayssal Hamou. Ma rappresentano anche un messaggio all’industria dello spyware. “L’impatto e la portata su queste due persone cambieranno le loro vite. Le loro vite, così come le conoscono, sono finite”, ha dichiarato John Scott-Railton, ricercatore del Citizen Lab dell’Università di Toronto, citato da TechCrunch. “Se fossi un’azienda di spyware ‘mercenaria’, mi preoccuperei molto”, ha aggiunto. Le aziende senza scrupoli che sono al centro di questo problema stanno per sentire il notevole disappunto del governo statunitense”.

Queste sanzioni rappresentano l’ultima di una serie di azioni intraprese dall’amministrazione Biden contro i produttori di spyware commerciali negli ultimi anni. Nel 2021, il dipartimento del Commercio ha imposto controlli sulle esportazioni di Nso Group, uno dei più noti produttori di spyware, e di Candiru, un altro produttore di spyware con sede in Israele. Nel 2023, gli stessi controlli sono stati imposti a Cytrox e Intellexa. Inoltre, gli Stati Uniti sono stati primi sostenitori dell’appello a contrastare la “diffusione” incontrollata di questi strumenti per evitare una “escalation involontaria nel cyberspazio”, firmata un mese fa anche dall’Italia. 



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