L’Aeronautica militare parteciperà, a fianco alla United States Air force (Usaf), all’esercitazione Red Flag in Alaska con un assortimento variegato di veicoli. Nelle prossime due settimane, piloti italiani e statunitensi avranno la possibilità di esercitarsi in missioni aeree complesse, con oltre cento sortite giornaliere, ed un elevato livello di difficoltà. I militari dovranno affrontare minacce Air to Air, equipaggiate con armamento moderno, e una nutrita schiera missilistica (Sam)
Nel mezzo dei ghiacci dell’Alaska decollano aerei che portano il tricolore. Inizia, infatti, l’esercitazione Red Flag alla quale L’Aeronautica Militare parteciperà a fianco alla United States Air force (Usaf). L’esercitazione si terrà alla base dell’Usaf di Eielson e durerà fino al prossimo 3 maggio. La Red Flag Alaska si configura come uno degli scenari più realistici al mondo nello sviluppare l’integrazione e la sinergia degli assetti aerei presenti. I velivoli caccia italiani presenti a Eielson effettueranno, per l’occasione, missioni di penetrazione in territorio avversario, simulazioni di Air interdiction, missioni di supporto alle forze di terra, oltre a cooperare nelle missioni per il recupero di personale in territorio ostile. Nata con il nome di Cope Thunder, prende il nome dalla parallela Red Flag organizzata in Nevada alla base di Nellis. Le due sono state ideate per consentire agli equipaggi di volo di addestrarsi nel combattimento aereo avanzato, esercitandosi in missioni con alti livelli di realismo e scenari di tipo A2AD (Anti-access area denial). Questa missione rappresenta un’opportunità per i piloti e i meccanici italiani per familiarizzare con teatri, che per il nostro paese potrebbe essere quello artico all’indomani di un ingresso in guerra dell’alleanza Atlantica, caratterizzati dal freddo estremo e da costanti difficoltà logistiche.
Gli assetti coinvolti
L’Aeronautica italiana partecipa alla Red Flag con un Reparto autonomo di volo composto da quattro tipologie di velivoli, che per la prima volta opereranno insieme nei cielo dello Stato Usa, che rappresentano tutte le capacità variegate che l’Arma azzurra è in grado di esprimere. Presenti, infatti, due diversi tipi di caccia (gli Eurofighter e gli F-35A), una piattaforma di preallerta aerea con l’E-550 Caew, fondamentale per le sue capacità di sorveglianza e di comando e controllo, e infine un velivolo da rifornimento Aar (Air to air refuelling) KC-767A, elemento centrale per sostenere sforzi prolungati. Gli assetti italiani coinvolti sono tutti rischierati sulla base di Eielson, ad accezione del Caew che è stato dislocato sul vicino aeroporto internazionale di Fairbanks per questioni logistiche. La Pacific air force (Pacaf) dell’Usaf partecipa con F-16C, Kc-135, Kc-130J, Kc-46 e E-3, a cui si affiancano altri assetti da trasporto tattico e vari elicotteri. Alla Red Flag partecipano anche gli AV-8 dei Marine, un velivolo ad ala fissa monomotore impiegabile in configurazione ground attack, e gli EA-18G della Us Navy, un aereo bimotore per la guerra elettronica.
Le missioni
Nelle prossime due settimane, piloti italiani e statunitensi avranno quindi la possibilità di esercitarsi in missioni aeree complesse, con oltre cento sortite giornaliere, ed un elevato livello di difficoltà. I militari dovranno affrontare minacce Air to Air, equipaggiate con armamento moderno, e una nutrita schiera missilistica (Sam). Durante un’esercitazione di volo come la Red Flag Alaska, infatti, si sperimenta una progressione nella sfida in modo che tutti i partecipanti possano condividere idee e lezioni apprese, al fine di utilizzare al meglio le capacità di ciascuna piattaforma impiegata, raggiungendo così l’obiettivo finale nel modo più efficace. I partecipanti alla Red Flag Alaska sono organizzati in forze difensive (le Blue Air) e offensive (le Adversary force), che vengono utilizzate come strumento per addestrare la componente Blue. Al culmine dell’esercitazione, possono operare contemporaneamente fino a settanta caccia nello stesso spazio aereo. Durante la Red Flag Alaska saranno condotte due missioni aeree ogni giorno. Tutte le esercitazioni si svolgono nel Joint Pacific Range Complex sopra l’Alaska, uno spazio aereo molto vasto, in cui si applicano poche restrizioni, costituito da aree dedicate ad operazioni militari, spazi aerei per uso speciale e poligoni di tiro aereo per un’area totale di oltre 174mila chilometri quadrati. Questo spazio permetterà ai partecipanti di operare ogni sistema d’arma quasi senza limitazioni.
Foto: Aeronautica militare