“Più futuro all’innovazione tecnologica italiana per raggiungere l’autonomia strategica del Paese”, ha spiegato Bruno Frattasi (Acn). Per il sottosegretario Alfredo Mantovano senza investimenti c’è il rischio dipendenze
Il fatto di essere “grandi utilizzatori di tecnologia avanzata a livello industriale”, anche basata sull’intelligenza artificiale, senza svilupparla “nella stessa misura” rappresenta per l’Italia “un problema”. Infatti, “rischia di porci in una condizione di dipendenza rispetto a Paesi che invece puntano con determinazione sulla crescita della loro capacità di sviluppo dell’intelligenza artificiale”. Sono le parole di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, intervenuto all’evento “Cybersecurity: opportunità e sfide per le start up e le pmi italiane” organizzato venerdì scorso dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per presentare il Cyber Innovation Network.
L’Agenzia, diretta dal prefetto Bruno Frattasi, ha annunciato fondi per due milioni di euro per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up attive nell’innovazione digitale. Con un bando pubblico sono stati individuati cinque “incubatori” che operano in diverse aree del Paese, nel Sud, nel Centro e nel Nord. Alla fine saranno finanziate fino a 28 imprese giudicate le più promettenti. “Vogliamo fare sinergia mettendo insieme le migliori competenze tecnologiche e scientifiche ed il mondo economico e produttivo, valorizzando le giovani realtà imprenditoriali che vogliono misurarsi con la sfida dell’innovazione tecnologica”, ha spiegato Frattasi. “Puntiamo a dare più futuro all’innovazione tecnologica italiana con l’obiettivo di perseguire l’autonomia strategica del Paese”, ha aggiunto.
I cinque incubatori identificati – dopo procedura di avviso pubblico – sono I3P (Politecnico di Torino), Scientifica Spa, Lventure Group, Nana Bianca e Cdp Venture Capital Sgr spa. Essi sosterranno le start-up innovative attraverso progetti di validazione e sviluppo. I contributi dell’Agenzia a supporto delle aziende saranno erogati nel rispetto della disciplina in materia di aiuti di Stato. Le start-up selezionate dai programmi degli operatori e destinatarie dei contributi entreranno a far parte del network nazionale dell’innovazione. I campi da sviluppare sono data science, robotica, blockchain, Intelligenza artificiale, Internet of things, computazione quantistica, crittografia.
“Da sempre”, ha ricordato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made In Italy, “la forza del sistema delle Pmi italiane è quella di innovare. Dobbiamo fare di più, mettendo insieme imprese e Pubblica amministrazione”. L’impresa, ha detto da parte sua Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della ricerca, “va tutelata e messa in rete. Dobbiamo diffondere la conoscenza tutelando allo stesso tempo i prodotti dell’ingegno”.