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Missioni e priorità strategiche. Le linee guida di Figliuolo

Il generale Figliuolo ha presentato, in un’audizione alla Camera, le missioni delle Forze italiane all’estero, gli orizzonti strategici italiani e spiegato come le missioni si incastrino in questo contesto

In un’udienza alla Camera il generale Francesco Paolo Figliuolo ha descritto le varie missioni internazionali in cui le forze armate sono attualmente impegnate analizzando il loro impatto dal punto di vista strategico e di economia di forze. In apertura il generale ha celebrato l’importanza dell’Alleanza Atlantica nel contesto geostrategico dell’Italia dicendo: “L’ Alleanza atlantica, che lo scorso 4 Aprile ha celebrato i suoi 75 anni, continua a rappresentare il baluardo di stabilità per rispondere a uno scenario complesso ed in continua evoluzione in questo contesto caratterizzato da una congiuntura di diffusa instabilità, la recente crisi in Medio Oriente con il conflitto scoppiato a seguito dell’attacco di Hamas nel sud di Israele 7 ottobre 2023 e la successiva propagazione nel Mar Rosso”. Poi il comandante del Covi ha delineato la prospettiva strategica del nostro Paese: “Il nostro paese, per collocazione geografica, è come noto alla frontiera di una linea che si estende a sud del Mediterraneo, regione a propria volta caratterizzata da molteplici fattori di instabilità e di crisi che ben si palesano, ad esempio, nel Nord Africa e nel Sahel, tutti territori attraversati da dinamiche riconducibili al più ampio confronto geostrategico-globale. In tale contesto, il Mediterraneo allargato aria che include l’Europa continentale, il Medio Oriente, le fasce settentrionali dell’Africa e quella sub sahariana rappresenta la dimensione strategica nella quale originano le potenziali minacce degli interessi nazionali”.

Le missioni di peacekeeping

Figliuolo ha spiegato come le forze italiane all’estero siano schierate in un insieme di missioni di peacekeeping, di sorveglianza e nella missione di assistenza umanitaria “Levante”. Le missioni di peacekeeping, all’indomani della partenza italiana dal teatro maliano, sono incentrate nello spazio Balcanico dove, specialmente in Kosovo, l’Italia conserva una forte presenza e un ruolo prominente. Gli Italiani, infatti, sono stati tra i principali attori che hanno risposto ai disordini che hanno sconvolto il Paese balcanico lo scorso anno. A proposito il generale ha detto: “In Kosovo rivestiamo il ruolo di attore primario con un contingente schierato di circa 850 unità che può arrivare a 1550 in caso di necessità, come già avvenuta ad esempio alla fine dello scorso anno”.

Le missioni di sorveglianza

Le missioni di sorveglianza sono centrali e consistono nella presenza navale nell’area del Mediterraneo allargato e in quella di mezzi aerei sul fianco est dell’Alleanza Atlantica. Le missioni principali nel contesto marittimo sono l’operazione Eunavfor Irini, che consiste nel contrasto al traffico illegale d’armi verso la Libia, l’operazione Atalanta atta a contrastare la pirateria nel Corno d’Africa e la recente operazione Aspides, che consiste nella difesa del traffico marittimo nel Mar Rosso dagli attacchi delle milizie Houthi. Riguardo alle operazioni di sorveglianza aerea il generale ha detto: “Per quanto riguarda il dominio aereo, i nostri assetti partecipano al rafforzamento del dispositivo di sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza e di raccolta dati nell’ ambito delle attività tese a porre in essere apposite misure di rassicurazione, assurance measures, nonché al potenziamento delle attività di sorveglianza e controllo dello spazio aereo”. Figliuolo ha spiegato: “Nel dettaglio, l’impegno massimo nazionale prevede fino a 300 militari e 12 aerei con schieramenti a rotazione tra la Polonia, la Lituania e la Romania. Siamo attualmente schierati in Polonia, presso l’aeroporto di Marbock, a pochi chilometri dall’enclave russa di Kaliningrad, con un contingente di circa 220 militari”.

La missione Levante

Infine, una delle novità è la missione Levante che ha un carattere principalmente umanitario e, a fianco al supporto della popolazione della striscia di Gaza, servirà anche a facilitare le possibili evacuazioni della popolazione italiana in loco. Questa missione è la risposta italiana ai disordini nel Mediterraneo sud-orientale all’indomani della crisi di Gaza.

Il prestigio dei contingenti italiani

Per concludere il generale ha celebrato l’impegno degli italiani all’estero dicendo: “L’ approccio dei nostri contingenti nazionali all’estero si è dimostrato sempre particolarmente efficace perché ha saputo conciliare gli interessi nazionali con le reali esigenze di supporto delle forze di difesa e sicurezza del Paese ospitante. Con un approccio non suscettibile di essere percepito come interferenza nella gestione dei loro affari interni, in altri termini, la nostra presenza nei vari teatri operativi è parte determinante di un approccio onnicomprensivo, teso a generare stabilità e sicurezza, nonché a favorire lo sviluppo nelle aree di prioritario interesse nazionale”.


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