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Energia, integrare Piano Mattei e iniziative G7. La sponda Usa all’Italia

Al Castello del Valentino il Global Energy Center dell’Atlantic Council ha organizzato, con il Politecnico di Torino e il World Energy Council Italy, un evento sulle priorità della ministeriale presieduta da Pichetto Fratin. Da Merrill (Casa Bianca) un plauso alla leadership italiana e un appello a coordinare gli sforzi. Presenti anche il vice segretario americano Turk, l’inviato italiano Corvaro e Birol (Aie)

Castello del Valentino, Torino. Integrare gli sforzi tra alleati, anche sulle infrastrutture e sull’energia. A lanciare l’appello, rivolto in particolare all’Italia presidente del G7, è Lyndsey Merrill, assistente speciale del presidente degli Stati Uniti e senior director per l’energia e gli investimenti, al “Summit on the future of energy” organizzato dal Global Energy Center dell’Atlantic Council, dal Politecnico di Torino e dal World Energy Council Italy.

L’elogio al G7 italiano da parte di Merrill (Casa Bianca)

Merrill ha parlato al Castello del Valentino di Torino, la città in cui quasi due secoli fa nacque Italgas, poco prima della cena inaugurale del G7 Energia presieduto dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, i cui lavori dureranno fino a martedì (con la conferenza stampa finale fissata per le 14.30). La funzionaria dell’amministrazione Biden ha tenuto a elogiare la leadership italiana del G7, decisa a lavorare assieme a G20 e Cop29, e a sottolineare la necessità di unire le forze. Come spiegato nelle scorse settimane su Formiche.net dopo l’incontro a Washington tra Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, uno degli obiettivi di lavoro del governo italiano per l’anno in corso è trovare dei meccanismi di coordinamento affinché il Piano Mattei per l’Africa si integri, o ancora meglio funga da motore per progetti del G7. Tra questi c’è la Partnership for Global Infrastructure and Investment, lanciata dall’amministrazione Biden a maggio dell’anno scorso come alternativa alla Belt and Road Initiative cinese.

La presidenza italiana del G7 spiegata da Corvaro

“L’Italia può essere un ponte” per connettere non soltanto gli Stati Uniti e l’Unione europea, ma anche questi con “il Global South”, ha spiegato Francesco Corvaro, inviato speciale del governo per il cambiamento climatico. “È davvero cruciale”, ha aggiunto soffermandosi sulla necessità di “nuove alleanze” nel mondo alla luce del nuovo contesto internazionale. “La diplomazia climatica e quella energetica devono viaggiare assieme”, ha aggiunto ricordando il lavoro del governo italiano con il Piano Mattei e il focus della presidenza del G7 verso l’Africa. L’auspicio di Corvaro è che questa novità portata dall’Italia sul tavolo dei Sette “sia un esempio” per le presidenze a venire.

L’intervento del vice segretario Turk

Il successo del G7 in generale, e dunque anche nell’energia, è possibile soltanto se gli alleati si sostegno a vicenda, ha detto David Turk, vice segretario all’Energia degli Stati Uniti, parlando positivamente di “competizione tra amici” citando l’Inflation Reduction Act. Formiche.net aveva incontrato (virtualmente) Turk poco meno di due anni fa, quando le priorità del G7 sull’energia erano legate alle conseguenze immediate dall’invasione russa dell’Ucraina: la necessità di ridurre la dipendenza strategica dalla Russia e la volontà di imporre un price cap sul petrolio russo. Due anni dopo Turk ha parlato poco di questi temi: missione compiuta, dunque. Ha parlato diffusamente, invece, del futuro dell’energia, anche alla luce delle lezioni apprese negli ultimi due anni, e di transizione energetica per il G7 e oltre. Sul G7 grava “un’importante responsabilità” di essere parte della soluzione nel mondo, ha dichiarato.

Le parole di Birol (Aie) su dipendenze strategiche e nucleare

Nel suo intervento d’apertura dei lavori, Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’Energia, ha voluto soffermarsi sull’eccessiva dipendenza energetica (che fu) dalla Russia. È stato uno degli errori commessi dall’Europa negli ultimi vent’anni, ha spiegato, che ha spinto il Vecchio continente a dover cercare nuove fonti dopo l’invasione russa dell’Ucraina. La parola d’ordine ora è diversificazione. Un altro errore individuato da Birol, collegato al primo, è sul nucleare: l’agenzia che guida, infatti, ha sempre considerato l’energia nucleare importante sia per la decarbonizzazione sia per la sicurezza energetica.

L’agenda della ministeriale

Se meno emissioni di CO2 e più soldi ai Paesi in via di sviluppo sembrano certezze per nel comunicato finale, lo stesso non si può dire di altri temi. In particolare, di nucleare – dove l’Italia, con l’apertura del governo verso la quarta generazione, cerca la sponda della Francia per vincere le resistenze della Germania – e di biocarburanti – che l’Italia vuole inserire come fonte anche per le automobili, puntando sulla Germania mentre la Francia guarda più all’elettrificazione.



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