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Asset russi, come usarli? Ecco la posizione giapponese

Una fonte diplomatica di Tokyo spiega a Formiche.net la posizione del governo: sì all’utilizzo purché sia in linea con il diritto internazionale. Soddisfazione per la continuità tra le due presidenze del G7

C’è grande continuità tra la presidenza giapponese del G7 dell’anno scorso e quella italiana in corso. A spiegarlo a Formiche.net è una fonte diplomatica giapponese impegnata in questi giorni nei lavori della ministeriale Esteri a Capri presieduto da Antonio Tajani. Medio Oriente, Ucraina e Indo-Pacifico ma anche resilienza e sicurezza economiche e tecnologia: temi al centro dell’agenda di Tokyo che Roma ha abbracciato in una transizione “morbida”. L’intelligenza artificiale ne è un esempio, considerato l’avvio del cosiddetto processo di Hiroshima in occasione del vertice dei leader dell’anno scorso.

Oggi, spiega la fonte, il G7 è il punto d’incontro e discussione di Paesi che condividono valori fondanti come la democrazia e la difesa dell’ordine internazionale libero e aperto (un’espressione che il Giappone sostiene da anni, recentemente adottata anche dagli altri sei). Ma è anche un luogo aperto e inclusivo, aggiunge sottolineando il lavoro fatto per coinvolgere altri Paesi sia da Tokyo (con focus sull’Indo-Pacifico) sia da Roma (con attenzione all’Africa).

Il nostro interlocutore definisce l’aggressione russa dell’Ucraina come “una sfida fondamentale all’ordine internazionale libero e aperto”. Ribadisce la condanna dell’aggressore e il sostegno all’aggredito, anche alla luce di una costituzione cosiddetta “pacifista”.

Uno dei temi al centro dell’agenda G7 oggi è l’utilizzo degli asset russi congelati in Occidente per sostenere l’Ucraina. Stati Uniti e Regno Unito spingono per un accordo davanti alle resistenze di Francia e Germania. Ieri, ai lavori del G7 interministeriale nell’ambito degli Spring Meetings a Washington, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha spiegato che sugli asset russi la presidenza italiana è alle prese con “un compito delicatissimo”. Un tema che può avere riflessi di tipo legale “non banali”. Molto dipenderà dall’esito delle votazioni al Congresso che “dovrebbe avere qualche sviluppo in senso positivo nel weekend”, ha spiegato ancora il ministro. L’argomento è in cima alle priorità dei gruppi tecnici che stanno studiando il dossier in vista del G7 a Stresa di fine maggio. Si attende una proposta di lavoro da portare al vertice dei leader di metà giugno in Puglia.

Dobbiamo far sì che la Russia sia responsabile dei danni causati e che paghi per essi, dice la fonte diplomatica giapponese sottolineando la necessità di continuare a collaborare in ambito G7 per trovare i giusti strumenti. “Dobbiamo essere sicuri che l’utilizzo successivo sia in linea con il diritto internazionale”, osserva.

Sulla Cina la fonte si sofferma su tre punti. Primo: davanti a una “sfida strategica senza precedenti per il Giappone e il resto del mondo” il G7 deve inviare “un messaggio forte” contro l’assertività di Pechino. Anche perché, come ha dichiarato la ministra Yoko Kamikawa, il Giappone affronta la questione ucraina come un problema proprio nonostante la distanza, con la forte consapevolezza che “l’Ucraina di oggi potrebbe essere l’Asia orientale di domani”. Secondo: una potenza economica come la Cina deve “essere responsabile”, anche negli scenari di guerra (ovvero, usando le sue leve per convincere la Russia a fermare l’invasione della Russia), e con essa è fondamentale comunicare sulle grandi questioni globali. Terzo: sulla sicurezza economica, un tema centrale della presidenza giapponese ereditato da quella italiana, c’è un “ampio consenso” sulla necessità di proteggere le catene di approvvigionamento da dipendenze strategiche e misure coercitive. Serve lavorare assieme per trovar le giuste risposte in un quadro complesso, conclude.

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