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Ingerenze russe. Cosa dice la risoluzione Ue non votata da FdI, Lega e M5S

Il Parlamento invita i leader dell’Unione e degli Stati membri a contrastare con urgenza i tentativi di ingerenza russa, anche in vista delle prossime elezioni europee. Il meloniano Fidanza accusa “il centrosinistra” di usare il tema come “clava” contro gli avversari

Le delegazioni di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo si sono astenute nella votazione alla risoluzione contro le ingerenze russe. Le altre delegazioni italiane hanno votato a favore. Nel complesso la risoluzione non vincolante è passata con 429 voti favorevoli, 27 contrari e 48 astenuti. Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia punta il dito contro “la maggioranza di centrosinistra del Parlamento europeo” – nonostante il Partito popolare europeo abbiamo votato a favore e certo non può essere etichettato come “di centrosinistra”. Secondo l’europarlamentare questi soggetti avrebbero “utilizzato la risoluzione di oggi come una clava contro gli avversari politici, introducendo nel testo una lunga serie di fake news e rifiutandosi di condannare le infiltrazioni russe nei partiti di sinistra”.

Nella risoluzione, i deputati denunciano fermamente i tentativi sostenuti dal Cremlino di interferire e minare i processi democratici europei, come indicato in diverse recenti rivelazioni. Qualsiasi tattica di questo tipo, dicono, deve avere conseguenze.

Il Parlamento si dice inoltre sconvolto dalle accuse credibili secondo cui alcuni deputati sarebbero stati pagati per diffondere la propaganda russa e molti avrebbero partecipato alle attività del media filorusso “Voice of Europe”, tutto ciò nel contesto dell’aggressione russa all’Ucraina. I deputati chiedono dunque ai leader dell’Unione europea e degli Stati membri di contrastare gli sforzi di ingerenza russa, non solo nelle istituzioni ma in tutta l’Unione. Vi è, a loro avviso, un senso di urgenza dovuto alle imminenti elezioni europee del prossimo giugno.

Riferendosi a casi sospetti di ingerenza russa provenienti da tutta Europa, tra cui Bulgaria, Germania e Slovacchia, i deputati sono preoccupati per il recente interrogatorio del deputato leader dell’AfD Maximilian Krah da parte del Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti, in quanto sospettato di aver ricevuto denaro da agenti del Cremlino e per l’arresto in Germania, il 23 aprile 2024, di un suo assistente parlamentare con l’accusa di essere una spia cinese. Il Parlamento invita l’AfD a dichiarare al più presto le sue relazioni finanziarie, in particolare con il Cremlino, e a divulgare pubblicamente lo scopo e l’importo esatto di tutti i pagamenti provenienti da fonti collegate al Cremlino.

I deputati affermano che nonostante la Russia rimanga la principale fonte di ingerenze straniere e disinformazione nell’Ue, anche altri paesi sono attivi. Sottolineano che la risposta dell’Ue a tali minacce può essere efficace solo se si basa su un approccio politico a lungo termine portato avanti congiuntamente dall’Ue e dagli Stati membri. Per rafforzare le difese del Parlamento, la risoluzione suggerisce di rafforzare le sue procedure di sicurezza interna, includendo indagini interne approfondite per valutare eventuali casi di interferenze straniere e la piena applicazione del suo quadro sanzionatorio interno. I deputati chiedono inoltre una formazione obbligatoria in materia di sicurezza per i deputati e il personale, un’autorizzazione di sicurezza adeguata e un controllo rafforzato del personale.

La risoluzione chiede al Consiglio di includere nel prossimo 14° pacchetto di sanzioni russe i media sostenuti dal Cremlino, altre organizzazioni di radiodiffusione e media e gli individui responsabili di campagne di propaganda e disinformazione nell’UE. I deputati vogliono ricalcare le sanzioni adottate dal governo ceco contro “Voice of Europe”, nonché contro l’oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk e il suo stretto collaboratore Artem Marchevskyi. Deplorano infine la capacità di Voice of Europe di riavviare le sue operazioni dal Kazakistan e invitano gli Stati membri a garantire che non sia possibile accedervi.



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