Per contrastare la contraffazione nel settore agroalimentare è necessaria una maggiore vigilanza sulla qualità da parte delle autorità competenti e una maggiore cooperazione tra imprese, istituzioni e consumatori. L’analisi di Salvatore Latino
Al giorno d’oggi, la contraffazione nel settore agroalimentare danneggia non solo le imprese italiane che producono e commercializzano prodotti di qualità, ma anche la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari italiani. Le frodi alimentari possono portare a gravi conseguenze per la salute dei consumatori e danneggiare l’economia dell’agroalimentare italiano. Per contrastare la contraffazione nel settore è necessaria quindi una maggiore vigilanza sulla qualità da parte delle autorità competenti e una maggiore cooperazione tra imprese, istituzioni e consumatori per prevenire e contrastare queste pratiche illegali.
Tra le varie soluzioni di contrasto, può risultare interessante lo studio dal titolo “Intelligence economica a tutela del sistema agroalimentare italiano”. L’intelligence economica viene utilizzata come lo strumento per affrontare e prevenire le frodi nel settore agroalimentare italiano, in particolare nelle pratiche di ri-etichettatura dei prodotti ortofrutticoli: è questo il cardine dell’analisi che ha evidenziato come in alcuni casi vi siano funzionari o dipartimenti che possano allungare e complicare gli iter burocratici e legislativi, bloccando eventuali proposte italiane per una normativa più puntuale sulla tracciabilità e l’origine dei prodotti agroalimentari.
Di fronte a queste complicazioni, l’Italia ha dovuto intervenire autonomamente per tutelare il proprio comparto agroalimentare. Dopo l’analisi del contesto economico e del fenomeno, ruolo centrale ha avuto l’approfondimento della normativa vigente a livello europeo e nazionale riferita alla rintracciabilità e all’origine dei prodotti ortofrutticoli, ai controlli ufficiali e al sistema sanzionatorio. Sono emerse diverse aree di indagine che possano contribuire a una migliore comprensione del fenomeno e delle relative implicazioni normative.
Per esempio, come la normativa generale in materia di rintracciabilità applicabile a tutti gli alimenti nell’accezione ampia di cui al Regolamento Ue 178/2002 e, conseguentemente ai prodotti ortofrutticoli, presenti il limite per cui non prescrivendo l’adozione di mezzi specificamente individuati gli strumenti di raccolta e custodia delle informazioni sono rimessi alle responsabili scelte organizzative degli Osa. Inoltre la fase dei controlli ufficiali è incentrata prevalentemente sulla food safety e non sulla food economy, e ciò può contribuire a non affrontare adeguatamente il contrasto alle frodi commerciali, soprattuto nei confronti di operatori che importano prodotti Ue ed Extra Ue che rivendono come prodotti italiani.
Altra problematica rilevata è l’inadeguatezza delle attuali fattispecie penali nel contrastare i fenomeni criminali nell’ambito agroalimentare, le cui pene risultano troppo esigue e di conseguenza la necessità da parte dell’Italia di superare tali criticità interne per essere credibile nei tavoli della concertazione normativa europea. Il grande lavoro di questo studio, dunque, mostra la complessità delle sfide nel settore agroalimentare, richiedendo un approccio globale che affronti lacune normative, ostacoli procedurali e inadeguatezze nei sistemi di controllo e sanzionatori.
La necessità di una normativa più stringente e l’importanza di affrontare le questioni interne sono chiaramente evidenziate come passi cruciali per migliorare la situazione nel comparto ortofrutticolo italiano. Guardando al futuro gli elementi emersi dallo studio offrono una solida base per futuri approfondimenti e ricerche nel campo della tracciabilità, dell’indicazione circa l’origine dei prodotti e delle dinamiche nel settore agroalimentare.
I suoi suggerimenti aprono nuove prospettive di ricerca, quali esaminare più approfonditamente la mancanza di tracciabilità nelle filiere dei prodotti trasformati; analizzare le cause sottostanti e come tali lacune possano influenzare la sicurezza alimentare e la percezione dei consumatori sulla qualità dei prodotti; approfondire gli interessi economici in gioco nelle filiere alimentari, soprattutto nei prodotti trasformati. Queste prospettive di ricerca possono contribuire a una comprensione più approfondita delle problematiche nel settore agroalimentare e fornire linee guida per migliorare la trasparenza, la tracciabilità e la sicurezza alimentare.