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Ecco la stazione meteo clandestina Kurt. Il racconto di Vecchiarino

La storia dell’unico sbarco documentato di un sottomarino tedesco in America Settentrionale che, nel 1943, raggiunse le coste del Labrador per installare la Kurt Station, una stazione meteorologica clandestina. Il racconto di Domenico Vecchiarino

Può sembrare improbabile ma è una storia vera, ed è una storia che non riguarda né spie né tantomeno documenti classificati, bensì previsioni meteorologiche. È, inoltre, la storia documentata dell’unico sbarco di un sottomarino tedesco in America Settentrionale durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma andiamo per gradi.

INFORMAZIONE ALTAMENTE STRATEGICHE

L’analisi delle condizioni meteorologiche e la possibilità di fare delle previsioni precise è sempre stata un’informazione altamente strategica per i comandi militari. Infatti, già durante la Prima Guerra Mondiale le informazioni meteorologiche avevano acquisito un ruolo importante nella pianificazione delle operazioni militari perché i primi bombardamenti aerei e i raid con i gas necessitavano di ottime condizioni meteorologiche. Negli anni Trenta tutte le maggiori potenze investirono ingenti capitali nei servizi meteorologici nazionali proprio in virtù del ruolo che stava via via acquisendo la meteorologia.

IL VANTAGGIO DEGLI ALLEATI

La Seconda Guerra Mondiale sottolineò maggiormente quest’esigenza soprattutto per le forze tedesche. Nell’emisfero nord, infatti, le perturbazioni tendono a spostarsi da ovest verso est e da nord verso sud, e dato che Stati Uniti e Gran Bretagna occupavano le postazioni più settentrionali e occidentali, potevano disporre di informazioni migliori per effettuare previsioni in due scenari chiave del conflitto: l’Europa centro-settentrionale e l’Atlantico del nord. La Germania, poi, a differenza degli Alleati, non poteva contare su stazioni meteorologiche su entrambe le parti dell’Atlantico poiché i suoi meteorologi non potevano operare più a ovest della costa francese del Golfo di Biscaglia.

LE DIFFICOLTA DELLA GERMANIA

E questo era un grosso problema perché il meteo influiva sulla visibilità, sul moto ondoso del mare e sulle condizioni di volo. Per la Kriegsmarine, la marina tedesca, questi dati erano cruciali per la campagna dei sottomarini tedeschi, i famigerati U-Boot, nella Battaglia dell’Atlantico, dove cercarono di interrompere le vitali linee di rifornimento tra il Nord America e la Gran Bretagna. Previsioni meteorologiche accurate potevano migliorare l’efficacia degli U-Boot suggerendo le aree e gli orari migliori per attaccare i convogli o, al contrario, quando restare bassi per evitare gli sforzi antisommergibili alleati. Anche la Luftwaffe, l’aeronautica tedesca, aveva bisogno di dati meteorologici accurati per pianificare bombardamenti e voli di ricognizione. La famigerata variabilità del clima del Nord Atlantico aggravava questa esigenza, rendendo le previsioni affidabili una parte indispensabile delle operazioni strategiche.

STAZIONI METEO

Per risolvere questo problema l’esercito tedesco avviò un programma segreto per stabilire stazioni meteorologiche in tutto il Nord Atlantico. Tentarono di istallare delle apparecchiature meteo sulle coste della Groenlandia, delle isole Svalbard e dell’artico, come la stazione meteo di Schatzgräber, ma non ebbero molto successo.

LA STAZIONE ARTICA SCHATZGRÄBER

La stazione meteo di Schatzgräber fu costruita per ordine diretto di Adolf Hitler nel 1942, ma venne abbandonata nel luglio del 1944, dopo che gran parte della desolata guarnigione era morta per avvelenamento dopo aver mangiato carne di orso polare cruda. Un U-Boot della Kriegsmarine recuperò i pochi superstiti abbandonando la struttura e lasciando un alone di mistero sulla base. Ma questa è un’altra storia.

LE NAVI METEOROLOGICHE

I nazisti provarono poi a inviare nel mare del Nord e nella zona artica delle navi non militari con meteorologi a bordo, attrezzate per raccogliere dati, ma la maggior parte furono intercettate e tra le altre cose fornirono elementi importanti per decrittare Enigma, il celebre dispositivo elettromeccanico utilizzato dai tedeschi per cifrare e decifrare i messaggi. Il 23 febbraio 1941, un commando inglese che stava compiendo un’incursione nelle isole Lofoten si impadronì di un peschereccio armato tedesco, il Krebs, in cui furono recuperati dei rotori di scorta per una Enigma, nonostante la macchina fosse stata buttata fuori bordo. Questo “colpo di fortuna” indusse la Royal Navy a lanciare un’operazione volta esplicitamente a catturare altro materiale dell’Enigma, prendendo di mira proprio i pescherecci utilizzati per i bollettini meteorologici fra l’Islanda e l’isola di Jan Mayen. Il 7 maggio, una retata fatta da tre incrociatori individuò e catturò il München – troppo tardi però per salvare l’Enigma e i relativi codici dalle profondità dell’Artico. Il 25 giugno la marina militare prese la nave gemella Lauenburg, anche stavolta senza l’Enigma, ma con un utile bottino di materiale cifrato.

WERNER ALFRED WALDEMAR VON JANOWSKI

A questo punto i tedeschi dovettero cambiare strategia ed è qui che entrarono in scena i sottomarini. Già nel 1942 un U-Boot tedesco, l’U-518, aveva solcato le acque canadesi per far sbarcare l’agente dell’Abwehr Werner Alfred Waldemar von Janowski, nome in codice “Bobbi”. Lo sbarco avvenne intorno alle 5 del mattino del 9 novembre 1942 ma venne arrestato poche ore dopo quando Earl Annett Jr., gestore del New Carlisle Hotel nel quale Janowski aveva chiesto una stanza, allertò le autorità canadesi della presenza di uno straniero che parlava inglese con accento parigino, che aveva dei vestiti dal taglio europeo, ma soprattutto aveva commesso l’errore di aver pagato il bar dell’hotel con una valuta canadese non più in uso. La polizia rintracciò Janowski su un treno passeggero diretto a Montreal e durante l’ispezione dei suoi bagagli trovò una radio.  La spia confessò di essere un’agente tedesco e successivamente divenne un doppiogiochista inviando diversi messaggi falsi all’Abwehr in Germania. Ma anche questa è un’altra storia.

L’U-537

Visto che era stato possibile raggiungere posti molto lontani, i nazisti decisero allora di organizzare una missione molto rischiosa. Un nuovo U-Boot tedesco, modello IXC dotato di una maggiore autonomia, salpò il 18 settembre 1943 dal porto di Kiel in Germania al comando del Kapitanleutnant Peter Schrewe, con l’ordine di pattugliare il tratto di mare occidentale dell’Oceano Atlantico. Ma l’U-537 aveva anche un’altra missione altamente segreta: trasportare le attrezzature necessarie per installare sulle coste del nord del Labrador una stazione meteorologica. A bordo, infatti, c’erano anche il dottor Kurt Sommermeyer, un meteorologo e il suo assistente, Walter Hildebrant.

CAPE CHIDLEY

A causa delle estreme condizioni stagionali, fu valutato che l’installazione avrebbe dovuto essere completata a fine ottobre, ovvero fino a quando i fiordi nei pressi di Cape Chidley, il promontorio individuato sulla costa orientale dell’isola di Killiniq, all’estremità nord-orientale della penisola del Labrador, sarebbero rimasti liberi dal ghiaccio. L’area scelta per la stazione meteorologica era così remota che era stata esplorata e cartografata solo nel 1935 da un team della National Geographic Society.

LA ROTTA NEL PROFONDO NORD

Dopo una sosta a Bergen, sulle coste norvegesi, l’U-537 lasciò le acque norvegesi, facendo rotta verso ovest, attraverso il Mare del Nord, al di sopra delle isole inglesi. Quindi l’U-Boot si diresse tra le Isole Faroe e l’Islanda, nei tratti settentrionali dell’Oceano Atlantico, una rotta molto meno battuta e più sicura rispetto alle rotte di navigazione meridionali, frequentate dai convogli e quindi più pattugliate.

IL COMPITO SPECIALE

Alle 20:48 del 7 ottobre, l’U-537 trasmise un messaggio al Befehlshaber der Unterseeboote, il quartier generale degli U-Boot tedeschi, scrivendo di aver attraversato il 20°W. I crittoanalisti inglesi di Bletchley Park intercettarono e decifrarono il messaggio; anche la risposta del comando tedesco al sottomarino che dava disposizione di “proseguire il passaggio secondo il compito speciale”, ovvero di continuare la rotta verso il Canada, fu intercettata ma non riuscirono mai a capire il significato del “compito speciale”.

L’ARRIVO A MARTIN BAY

La sera del 22 ottobre 1943 l’U-537 ancorò a Martin Bay, un’insenatura della penisola di Hutton, nei pressi di Cape Chidley. Il comandante Schrewe inviò immediatamente una squadra a terra per ispezionare l’area e individuare il luogo giusto dove montare la stazione meteorologica. L’installazione doveva essere rapida per ridurre al minimo il rischio di essere scoperti dagli Alleati, le cui pattuglie navali e aeree rappresentavano comunque un pericolo per la missione. Fu scelto un punto su una collina alta circa cinquanta metri e distante quattrocento metri e, sebbene l’area si rivelò relativamente sicura, il comandante fece posizionare delle vedette ed una mitragliatrice MG-15 sulle alture che dominavano la baia per fornire una certa misura di protezione e allarme tempestivo per l’U-Boat, che restava pronto ad entrare in azione con il cannone da 88 mm e il mitragliatore Vierkling a quattro cannoni.

LA SIEMENS WETTER-FUNKGERÄT LAND-26

All’alba del 23 ottobre Kurt Sommermeyer e il suo assistente, coadiuvati da dieci marinai iniziarono a trasbordare, attraverso quattro gommoni, tutti i componenti della stazione meteorologica. Questa era una Wetter-Funkgerät Land-26 (WFL-26), realizzata dalla Siemens, completamente automatizzata ed era composta da un albero alto 10 metri che montava un anemometro, un trasmettitore tipo Lorenz 150 FK da 150 watt e dieci contenitori con batterie ad alto voltaggio al nichel-cadmio e a celle a secco. Una volta assemblato, Kurt, come fu ribattezzata la stazione meteo in onore di Sommermeyer, avrebbe registrato i dati della temperatura, dell’umidità, della pressione atmosferica, della velocità e direzione del vento e li avrebbe trasmessi alle stazioni riceventi nel nord Europa ogni tre ore a 3940 kHz.

CANADIAN WEATHER SERVICE

I tedeschi poi, in un vano tentativo di depistaggio, dipinsero su uno dei bidoni la scritta Canadian Meteor Service – un nome inventato che non corrispondeva a nessun reale servizio meteorologico canadese, ma che forse nelle loro intenzioni doveva ricordare il Canadian Weather Service; tra l’altro il Labrador all’epoca non era parte del Canada, ma del dominio britannico di Terranova. Per completare quell’inverosimile opera di mistificazione, oltre a dipingere di bianco e nero tutte le attrezzature per mimetizzarle, i tedeschi sparsero nella zona anche alcuni pacchetti di sigarette americane per confondere eventuali curiosi. Terminate le operazioni tornarono tutti a bordo del sottomarino e alle 17:40 l’U-537 levò l’ancora ponendo fine all’unica invasione tedesca che il continente nordamericano abbia mai conosciuto.

MISSIONE COMPIUTA MA…

Dopo essersi allontanato di poco dalla baia l’U-537 si posò sul fondo abbastanza a lungo per confermare, attraverso un ultimo test, che la WFL 26 funzionasse correttamente. Il capitano Schrewe comunicò allora al quartier generale che il “compito speciale” era stato completato con successo e ricevette l’ordine di rientrare in Europa. Dopo circa un mese, i tedeschi smisero di ricevere le trasmissioni dalla stazione meteorologica, ipotizzando che la colpa fosse delle batterie scariche o delle trasmissioni inceppate. Le cause del malfunzionamento non sono mai state chiarite.

UNA NUOVA MISSIONE NEL 1944

I nazisti nel settembre 1944 tentarono una nuova missione con un altro sottomarino, l’U-867, che partì dalla Norvegia per istallare una seconda stazione meteorologica nel Labrador, ma fu affondato durante il viaggio dagli aerei della RAF inglese a nord-ovest di Bergen.

IL LIBRO SULLA SIEMENS

Finita la guerra non si seppe più nulla di questa stazione meteorologica, che rimase esposta alle intemperie per anni. Nel 1977 una squadra di geologi si imbatté per caso nei resti ma, credendo che fossero dei pezzi di una stazione meteorologica canadese abbandonata, per via della scritta “Canadian Meteor Service”, non diedero importanza alla cosa. Qualche anno dopo un ingegnere Siemens in pensione, di nome Franz Selinger, mentre raccoglieva il materiale per scrivere un libro sulla storia della Siemens, trovò per caso alcuni faldoni di Kurt Sommermeyer che contenevano documenti e fotografie relativi all’installazione della stazione meteorologica dell’U-537 sulla costa del Labrador nel 1943.

LA SCOPERTA DELLA STAZIONE

La scoperta di questi documenti suscitò la curiosità di Selinger che scrisse allo storico del Dipartimento canadese della Difesa Nazionale Dr. WAB “Alec” Douglas nel 1979 chiedendo informazioni sullo stato del dispositivo. Douglas iniziò quindi una ricerca dei documenti relativi alla stazione meteorologica e, quando non fu possibile trovarne nessuno, organizzò una missione nell’area a cui partecipò anche Selinger.  Nel luglio 1981, la rompighiaccio artica pesante Louis S. St-Laurent della guardia costiera canadese trasportò la squadra di ricerca nell’area che trovò la stazione meteorologica situata nello stesso punto in cui l’U-537 l’aveva lasciata trentotto anni prima. Nonostante fosse stata manomessa e parzialmente vandalizzata, tutte le sue componenti erano rimaste intatte e furono trasferite sulla nave.

AL MUSÉE CANADIEN DE LA GUERRE

Dopo il restauro la stazione meteorologica è stata esposta al Musée Canadien de la Guerre di Ottawa ed è la testimonianza dell’unico sbarco tedesco nell’America Settentrionale. La stazione meteorologica è stata analizzata non solo come reperto militare, ma anche come uno dei primi esempi di tecnologia automatizzata utilizzata nelle scienze ambientali e ha fornito agli storici una visione inestimabile sulle operazioni clandestine durante la Seconda Guerra Mondiale.



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