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Erdogan perde le amministrative ma il suo regno non si discute (per ora)

Le elezioni amministrative in Turchia hanno visto la vittoria delle forze di opposizione a Erdogan in tutte le principali città. Il presidente ha ammesso la sconfitta, ma un risultato locale non può essere usato per richiedere il voto anticipato, ha fatto sapere un consigliere presidenziale

“La giornata di oggi segna un momento cruciale non solo per Istanbul ma per la democrazia stessa. Mentre celebriamo la nostra vittoria, mandiamo al mondo un messaggio: è finito il declino della democrazia”. Sono le parole pronunciate dal sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, dopo avere sconfitto il candidato sostenuto dal presidente Recep Tayyip Erdogan, ottenendo più del 51% dei consensi alle amministrative di ieri in Turchia, dove il suo partito Chp, la maggiore forza di opposizione ha vinto anche nella capitale Ankara e in tutte le maggiori città del Paese.

Il risultato di Istanbul, ha detto ancora Imamoglu, è “un faro di speranza e una testimonianza della resilienza dei valori democratici contro il crescente autoritarismo”, “c’è l’eco dello spirito della fondazione della nostra Repubblica da parte di Mustafa Kemal Ataturk”. Ad Ankara la vittoria è stata del candidato di opposizione Mansur Yavas, sindaco uscente, che ha distaccato l’uomo sostenuto da Erdogan di oltre 30 punti percentuali. I risultati, quasi definitivi, danno il Partito repubblicano popolare (Chp, socialdemocratico), principale gruppo di opposizione, come chiaro vincitore delle elezioni anche nelle province dell’Anatolia fino ad allora detenute dal Partito Akp di Erdogan. Il partito Chp si è imposto oltre che ad Istanbul e Ankara anche a Izmir, Adana, Antalya e soprattutto a Bursa, considerata la roccaforte del partito conservatore.

LE PAROLE DI ERDOGAN

“Purtroppo non abbiamo potuto ottenere il risultato che volevamo alle elezioni”, ha detto Recep Tayyip Erdogan durante un discorso dalla sede del suo partito Akp ad Ankara, trasmesso dalla tv di Stato Trt, ammettendo la sconfitta dopo che i candidati del suo partito hanno perso ad Ankara e a Istanbul e in tutte le maggiori città del Paese. “Se Dio vuole, continueremo il nostro percorso vincendo”, ha aggiunto. “Oggi hanno vinto 85 milioni di turchi, la sconfitta deve essere un punto di svolta per il nostro partito. Le elezioni sono il momento chiave della democrazia, il momento in cui il popolo indica la strada che vuole intraprendere e io ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per far trascorrere ai nostri cittadini la giornata di oggi nella calma e nella regolarità. In passato abbiamo avuto problemi nel sud est e scontri, pressioni sui cittadini e minacce. Problemi che ormai sono il passato, perché oggi abbiamo dato una lezione di democrazia e di questo tutta la Turchia deve essere fiera. La democrazia è il vero vincitore di oggi”, ha detto Erdogan.

ELEZIONI PRESIDENZIALI ANTICIPATE?

E se l’ammissione della sconfitta arriva dalle stesse parole del presidente turco, è uno dei suoi consiglieri a escludere invece la possibilità di elezioni presidenziali anticipate. “Pensare che ci sarà un impatto delle elezioni locali su quelle generali non è altro che vuota immaginazione”, ha scritto il consigliere capo presidenziale Mehmet Ucum. “Potrebbero esserci persone che hanno questi sogni, ma il sistema rifiuta tali appelli”, ha avvertito. “Penso che coloro che fanno calcoli per le elezioni generali in base ai voti ottenuti dai partiti nei consigli locali non dovrebbero perdere tempo”. “La Turchia attuerà politiche di riforma in tutti i settori durante i prossimi quattro anni senza elezioni fino al 2028. Il presidente Erdogan guiderà la Turchia verso nuove fasi con la sua leadership nazionale, nella prospettiva di una Turchia forte e indipendente. Nessuno deve avere dubbi”, ha concluso Ucum.



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